MESAGNE – «A seguito dell’ennesimo sopralluogo effettuato nelle diverse abitazioni del centro storico di Mesagne interessate dal dissesto geologico è stato dato mandato ai tecnici comunali di redigere le ulteriori ordinanze di rientro per le famiglie sgomberate il 23 gennaio scorso. Per 4 di questi immobili il rientro sarà possibile con minime prescrizioni. Per altri 3 stabili le operazioni sono subordinate alla presentazione e all’approvazione di progetti da parte dei tecnici nominati privatamente per la messa in sicurezza degli edifici». Con questo annuncio l’amministrazione comunale mesagnese chiude il cerchio dell’emergenza cominciato 2 mesi fa quando il sottosuolo del centro storico della cittadina cominciò a cedere.
Da allora varie analisi e indagini hanno scongiurato qualsiasi problema legato alla struttura del terreno: i tecnici della sezione Iban del Cnr di Lecce, la Protezione Civile Regionale e i consulenti del Comune hanno affermato che il problema è legato all’usura della rete fognaria e idrica che, in particolari situazioni, sottoposte alle forti pressioni dell’acqua, cedono, provocando le lesioni che hanno determinato lo sgombero di un certo numero di abitazioni del centro storico. Ora, 4 stabili sono stati dichiarati agibili, fatti salvo piccoli interventi che non riguardano la tenuta statica degli immobili; per altre 3 costruzioni si dovrà presentare un piano di messa in sicurezza che ripristini le condizioni di agibilità prima di una nuova occupazione.
«Stante il fatto che il problema dipende dalle reti che corrono sotto le strade del centro storico – ha dichiarato il vicesindaco di Mesagne, Giancarlo Canuto – l’emergenza che ci apprestiamo a chiudere con queste ordinanze si potrebbe ripresentare in qualsiasi momento. Per questo, venerdì 28 marzo, il sindaco Franco Scoditti, parteciperà alla riunione dell’autorità idrica, l’ente che governa gli interventi operati da Aqp. All’ordine del giorno ci sarà anche la questione Mesagne: speriamo che, in quella sede, si riesca a ottenere un impegno per lo svecchiamento delle condutture che passano dal centro storico della nostra città, così da risolvere il problema alla radice».
BrindisiOggi
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