BRINDISI- Consolidamento della banchina del canale Pigonati con l’esclusione dell’ampliamento per far entrare nel porto interno le navi crociere. Le nuove opere di consolidamento fanno discutere e aprono il dibattito in città dopo l’allarkme lanciato da Teo Titi operatore portuale. Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento del sindaco Mimmo Consales:
“La gravità delle condizioni in cui versa il porto di Brindisi impone un grande senso di responsabilità da parte di tutti che spesso deve tradursi nella rinuncia a precisazioni su ciò che viene detto o scritto. Ma c’è un limite a tutto che non è consentito a nessuno superare per non offendere l’intelligenza degli interlocutori di turno. E’ opportuno chiarire che personalmente sono assolutamente convinto dell’utilità di far vivere il porto interno, anche attraverso l’arrivo di navi da crociera. E se questo comporta la necessità di allargare il canale Pigonati si proceda in tal senso. Quando, a suo tempo, il commissario dell’ente portuale Lolli mi illustrò questa possibilità non esitai a dare il via libera, producendo anche tutti gli atti necessari dal punto di vista tecnico. Il ritorno del Presidente Haralambides evidentemente ha comportato un ripensamento delle scelte dell’Authority ed oggi, se ho ben capito, i lavori di consolidamento potrebbero definitivamente pregiudicare l’allargamento del canale. Titi ha lanciato un allarme ben preciso e con una nota l’Autorità Portuale liquida il problema sostenendo che la scelta di realizzare i lavori è stata compiuta proprio dall’ammiraglio Lolli e che sull’argomento si è pronunciato anche il Comitato Portuale. Da componente dello stesso organismo voglio chiarire che ci saremo limitati, come spesso avviene, a prendere atto dell’intervento strutturale, ma escludo che qualcuno abbia fatto notare che si trattava di una scelta vincolante anche per le scelte future. Ed in effetti, il problema è proprio questo: al di là dello scaricabarile mediatico emerso dal comunicato stampa, qual è l’idea di sviluppo futuro del porto interno dell’attuale gestione dell’ente portuale? Come si fa a vincolare il futuro quando si è ancora in fase assolutamente embrionale dei lavori del Piano regolatore del porto? Come si fa a compiere scelte così importanti senza l’assenso della città (e quindi dell’Amministrazione Comunale) atteso che il porto è parte integrante e vitale della nostra Brindisi? Ed allora, senza voler sollevare polveroni il presidente Haralambides riporti in discussione questo problema nelle sedi più idonee, non prima di aver elaborato una idea di sviluppo da sottoporre a tutti gli attori del territorio”.
BrindisiOggi
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