BRINDISI – «Un luogo per nutrire la mente e l’anima». Così, in estrema sintesi, Franco Colizzi, direttore del Centro di Salute Mentale dell’Asl di Brindisi, con sede nell’ex ospedale Antonino Di Summa, ha voluto descrivere la neonata biblioteca della struttura, messa a disposizione degli utenti e inaugurata ufficialmente giovedì pomeriggio. «In realtà – spiega lo psichiatra – la biblioteca è già attiva da qualche mese e sta continuando a crescere grazie all’impegno di tutti: volontari, utenti e personale contribuiscono col loro lavoro e con le loro donazioni a incrementare i volumi e a tenere in ordine gli scaffali».
La biblioteca, in effetti, funziona come tutte le altre: si possono consultare i libri sul posto, magari mentre si è in attesa di una visita, o c’è la possibilità di prendere in prestito i tomi compilando l’apposita scheda, proprio come accade in tutte le altre biblioteche del mondo. Giovanna, un’utente del centro, si occupa della catalogazione e dell’archiviazione dei romanzi, dei saggi e delle riviste presenti sugli scaffali. «È un lavoro che non finisce mai – racconta la donna – I libri aumentano grazie alle donazioni che arrivano in continuazione e c’è qualcuno, nonostante gli avvisi che abbiamo sparso per tutta la stanza, che non li lascia al proprio posto dopo averli consultati».
In fondo, per essere una biblioteca con tutti i crismi, deve avere anche tutti gli inconvenienti delle altre biblioteche. In realtà, però, dietro alle copertine colorate dei volumi che riempiono le librerie, c’è qualcosa in più: l’esperimento fortemente voluto dal presidente Colizzi, già nelle prime settimane di vita, ha preso delle direzioni più interattive. «Con l’aiuto dell’attore Gino Cesaria abbiamo portato avanti un corso di lettura ad alta voce e d’interpretazione che ha avuto un grosso successo e abbiamo in programma, in un futuro prossimo, di effettuare delle sedute di lettura dei quotidiani per affacciarci sul mondo che ci sta intorno e capirne le dinamiche».
A fare da eco allo psichiatra c’è proprio Gino Cesaria, presente all’iniziativa. «Se sono qui è solo per il piacere di esserci – afferma l’attore – e per quello di tornare e incontrare queste persone con cui ho condiviso l’esperienza magnifica del corso che abbiamo affrontato insieme. La lettura, nella mia vita, è stata fondamentale: se non avessi letto non sarei quello che sono, non avrei vissuto le esperienze che mi hanno portato sin qui. Quando leggi già non sei più solo. Le immagini evocate dalle pagine dei libri sono potenti». Erano presenti all’inaugurazione della biblioteca molti utenti della struttura, parecchi dei quali affiliati all’associazione Gulliver 180, composta da parenti di persone affette da disturbi psichici e da operatori del settore. I loro commenti sulla nascita della sala lettura sono stati entusiasti.
«La lettura – racconta una ragazza – mi ha salvato la vita. Da quando l’ho scoperta, per me, si è aperto un mondo nuovo. Ormai, la uso come terapia e da poco ho scoperto che la libroterapia esiste davvero. Leggere un libro è come avere un problema con la soluzione già svolta. Leggere è vivere due volte». La valenza del progetto della biblioteca del centro di salute mentale è racchiusa proprio nelle parole di chi si trova a combattere quotidianamente contro lo stigma del pregiudizio e che si rende conto che, invece, tra le pagine di un libro e la vita vera, quella vissuta da ognuno di loro, non c’è poi tanta differenza. Sono quelli che li additano, i veri “diversi”.
Maurizio Distante
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