LATIANO – Parità di genere, questa sconosciuta. Almeno nella giunta comunale di Latiano, dove da tempo non figurano esponenti del gentil sesso. Questo è il giudizio senza appello che viene da una parte trasversale dell’opposizione all’amministrazione guidata dal sindaco Antonio De Giorgi, quando sono passati ormai parecchi mesi dalle dimissioni polemiche dell’assessore ai servizi sociali Antonella Catanzaro che hanno lasciato la squadra degli assessori senza donne.
Il fronte che ha presentato la mozione “rosa”, chiedendo almeno 2 rappresentanti del gentil sesso in giunta, viene da un fronte trasversale che va dal consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Caforio, al commissario cittadino del partito di Berlusconi, Massimiliano Baldari, dal consigliere di Fratelli d’Italia, Cosimo Rubino, al rappresentante di Fli, Giovanni Bruno, fino ad arrivare a sinistra con Giovanni Calcagno, esponente in consiglio del movimento politico degli Ecopacifisti.
«Il difetto di rappresentanza femminile all’interno della giunta – scrivono nella mozione i firmatari – oltre che violare precetti normativi, suscita riprovazione in un contesto sociale in cui la realtà femminile si contraddistingue per essere una presenza maggioritaria nel corpo elettorale, caratterizzata da un elevato tasso di scolarizzazione, all’alto indice di partecipazione alla vita professionale, dalla attiva e qualificata presenza nelle organizzazioni sociali e culturali del territorio e dalla numerosa presenza in sede di competizione elettorale a cui non corrisponde un’adeguata rappresentanza delle stesse nell’ambito dell’organo esecutivo».
Questi sarebbero i motivi che dovrebbero portare il sindaco De Giorgi a integrare la sua squadra con una componente rosa. Il problema, ovviamente, è tutto di equilibri: se è vero che un posto risulta vacante, con il primo cittadino che ha tenuto per sé la delega ai servizi sociali della dimissionaria Antonella Catanzaro, chi dovrebbe far posto all’altra donna richiesta dall’opposizione? L’avventura della banda De Giorgi era iniziata, da questo punto di vista, con un’adeguata rappresentanza femminile nella squadra di governo: il sindaco, addirittura, aveva affidato a una donna, l’ostunese Mariaconcetta Milone, il ruolo di vicesindaco per poi revocarle la delega nel previsto turnover di metà legislatura, non senza polemiche. Gli spazi di manovra per un ritorno al femminile nella maschia giunta latianese paiono davvero stretti ma, con la mozione dell’opposizione, qualche pedina potrebbe anche muoversi in vista della fine del mandato, con un alfiere che potrebbe cedere il posto a una regina.
Maurizio Distante
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