NEW DELHI- Il governo indiano dice no alla pena di morte per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La notizia è stata battuta dall’ANSA alle prime luci dell’alba. “ Il ministero dell’Interno indiano ha comunicato alla Procura generale il proprio accordo a che nel caso dell’incidente che coinvolge i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non sia invocata la pena di morte. Lo scrive l’agenzia di stampa statale Pti. Il ministero, aggiunge l’agenzia, ha espresso tuttavia l’opinione che nei confronti dei due sia utilizzata comunque la legge per la repressione della pirateria (Sua Act), che nella sua formulazione automaticamente la prevede”.
Si ammorbidisce così la posizione del ministero . Adesso la “Patata bollente – osserva la Pti e’ nelle mani di Vahanvati, che dovrebbe in tempi brevi formulare la sua opinione sulla questione”. Il magistrato dovra’ infatti spiegare come poter prescindere da quanto la legge anti pirateria chiaramente sostiene e cioe’ che “se una persona causa la morte di un’altra, sara’ punita con la morte”.
BrindisiOggi
Basta con questa storia.
Mandiamo un elicottero sull’Ambasciata italiana in India e riportiamoli a casa.