BRINDISI- Da una parte il pubblico, lo specchio di una città divisa tra lavoro e ambiente, dall’altra la politica che dovrebbe fare sintesi e trovare soluzioni. Un lungo parlare, dalle 16,30 alle 21. Un’arena in cui ogni posizione ha detto la propria sul tema dell’energia, che a Brindisi fa mangiare migliaia di famiglia, sulla quale però pesano come un macigno i dati della salute pubblica di medici e scienziati come Giuseppe Latini e Maurizio Portaluri sulle malformazioni dei neonati e sulla mortalità per tumori. Il consiglio comunale ieri pomeriggio un luogo per gridare la propria rabbia e far valere le proprie ragioni. Come spettatori i consiglieri comunali , il sindaco Mimmo Consales e l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro con parlamentari e consiglieri regionali. Il presidente del consiglio Luciano Loiacono ha dovuto chiamare più volte all’ordine il pubblico.
Ieri era il giorno delle audizioni, il 31 prossimo poi l’assise sarà chiamato ad assumere un provvedimento. Dal futuro di Edipower, alle percentuali di carbone bruciati nella centrale Enel, dai rifiuti di Autigno passando alla discarica di Formica sino alla Tap.
Qualcuno parla di un consiglio passarella, dove consiglieri comunali, regionali, parlamentari, sindacati, associazioni ambientaliste hanno detto la loro. Sfilate di posizione a parte, la parola ora spetta alla politica. Che per la prima volta ha voluto affrontare la questione a viso aperto, qualcuno ora si aspetta dei provvedimenti.
Qualcuno come Confindustria e Cna hanno inteso non presentarsi al consiglio comunale hanno inviato una nota congiunta, nella quale spiegano le ragioni dell’assenza: un’assise che sarà occasione di scontro ideologico e di processo con attribuzione di presunte responsabilità. Hanno preferito inviare un documento tecnico con dati sul contesto energetico nazionale- locale e dei grafici.
Polemici con questo consiglio comunale anche i sindacati. Per conto di Cgil, Cisl e Uil è intervenuto Piero De Giorgio( Cisl) ha parlato di un contesto da stadio che non porta ad affrontare con lucidità la questione.
Poi è stata la volta dell’assessore regionale Nicastro. “Non sono venuto a portare speranze ma certezze- afferma il rappresentate della giunta di Vendola, che inizia il suo intervento con una citazione di Sant’Agostino- non abbiamo le stesse prerogative dello Stato, su queste questioni bisogna coinvolgere le massime istituzioni. Per Cerano: il ministero ha dato l’Aia nel 2012, il nostro pare non è vincolante ma abbiamo chiesto riduzione del 20 per centro entro il 2016. Il ministero non ha ancora risposto sui picchi rilevati dalle centraline di Arpa. Per le bonifiche alcune aree saranno riperimetrate e dunque svincolate. Su tap procederemo a fare una nuova Vas se ci sarà la richiesta dell’azienda”.
Per quanto riguarda la combustione di Css del nuovo progetto di Edipower, Nicastro ricorda che non è previsto nel piano dei rifiuti regionale. Mentre ribadisce il principio solidaristico per i rifiuti baresi che scaricano ad Autigno. “Se dovesse accadere qualcosa alla discarica di Brindisi- afferma l’assessore regionale- allora i vostri rifiuti saranno smaltiti in altre discariche pugliesi. Sia chiaro: questa non è e non sarà mai la terra dei fuochi. Qui non vengono bruciati rifiuti né tanto meno ci sono città piene di sacchetti per strada”.
Intanto, in attesa che la questione Brindisi arrivi all’attenzione del governo nazionale, un pò come accaduto per Taranto, il senatore Vittori Zizza durante l’assise ha annunciato che nel mese di febbraio la commissione Ambiente del senato sarà su questo territorio per prendere atto di ciò che accade.
Le diverse posizioni sono state ascoltate, il 31 dalle parole bisognerà passare ai fatti.
Lucia Portolano
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