Operazione Virus, tornano in liberta’ il consigliere comunale Ferrari e gli imprenditori

BRINDISI – È stata accolta dal gip del Tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, l’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata dagli avvocati difensori di alcuni dei soggetti coinvolti nell’operazione Virus, quella legata ai presunti appalti truccati dell’area gestione tecnica dell’Asl di Brindisi. Tornano, dunque, in libertà Cosimo Bagnato, Emilio Piliego e Roberto Braga, difesi dall’avvocato Massimo Manfreda, Antonio Ferrari, difeso dall’avvocato Rosario Almiento, Antonio Camassa, Giuseppe Rossetti, Francesco Perrino e Cesarino Perrone. Il giudice ha accolto l’istanza, tra l’altro, perché le indagini sono ormai concluse e per il ruolo dei coinvolti ritenuto subordinato rispetto a chi aveva materialmente organizzato il sistema delle turbative d’asta. L’operazione Virus, quella con cui, lo scorso 12 novembre, è venuto a galla il sistema di appalti fraudolenti utilizzato nell’area gestione tecnica dell’Asl di Brindisi, ha permesso di scoprire 38 gare truccate per un complessivo di 34 milioni di euro, soldi pubblici a disposizione della sanità brindisina che, secondo gli inquirenti della Procura di Brindisi, sarebbero stati indirizzati a ditte compiacenti secondo un sistema di malaffare. Gare d’appalto truccate dal 2006 al 2011, venute alla luce dopo numerosi esposti anonimi. Il tutto si sarebbe consumato all’interno dell’area gestione tecnica dell’Asl di Brindisi. Furono arrestate 22 persone tra dipendenti Asl, quindi pubblici funzionari, e imprenditori brindisini. Tra gli arrestati anche il consigliere comunale di Brindisi Antonio Ferrari di Centro democratico, dipendente dell’area tecnica della Asl, e Vincenzo Corso,  ingegnere capo dell’area tecnica, ritenuto il deus ex machina del sistema.

BrindisiOggi

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