BRINDISI – Anno nuovo, tempo di bilanci. Questa regola non scritta vale un po’ per tutti e i carabinieri di Brindisi non fanno eccezione. Stamattina, nelle sale del Comando Provinciale dell’Arma, infatti, il comandante, colonnello Andrea Paris, insieme col colonnello Alessandro Colella, ha presentato alla stampa il 2013 dei carabinieri, caratterizzato in ogni voce da un bel segno più.
Sono aumentati, rispetto al 2012, gli arresti in flagranza di reato e a seguito di indagini, le operazioni, le denunce. Parlando per numeri, si sono registrati, nell’anno appena passato: 720 arresti (+31%, nel 2012 erano 548) e 3.437 (+1%, nel 2012 erano 3406) persone denunciate; 30 persone arrestate per associazione a delinquere e 26 di stampo mafioso; 260 arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con quasi 28kg di droga sequestrati e 155 piantine di marijuana sequestrate; 217 arresti per furto, di cui 29 sono stati eseguiti per furti in esercizi commerciali, 15 per furti di auto e moto, 17 per furti in abitazioni e 1 per scippo; 86 rapinatori assicurati alla giustizia; 29.414 servizi tra pattuglie e perlustrazioni effettuate, per un totale di circa 350mila ore di servizio, con circa 68mila persone identificate contestualmente al controllo di oltre 37mila mezzi.
«L’impegno profuso in questo anno – ha spiegato il colonnello Paris – finalizzato a potenziare la qualità dell’attività operativa su più fronti, in particolare quello dei reati contro la persona e della lotta alla droga, si è tradotto in una strategia che ha posto un freno al dilagare delle molteplici realtà criminali nel capoluogo e in provincia. La prevenzione nella lotta alla criminalità resta la strategia vincente per combattere il suo sistema di potere, incidere sulle sue complicità, estirpare le coperture che creano cultura, prassi e contesti mafiosi. La lotta alle consorterie criminali a Brindisi è resa ancora più ardua soprattutto dai continui rimescolamenti dei gruppi malavitosi sempre alla ricerca della supremazia territoriale». A fronte dell’aumento dell’incisività della risposta che gli uomini dell’Arma hanno offerto alla popolazione nella lotta al crimine si registra, contestualmente, una diminuzione delle azioni delinquenziali che incrementa sensibilmente il rapporto tra intervento delle forze dell’ordine e substrato criminale, vera e propria cartina tornasole dell’azione dei carabinieri.
«La provincia di Brindisi – ha affermato il colonnello – non ha motivi di allerta particolari anche se ha bisogno di un controllo continuo che non consente di abbassare la guardia. Per questo abbiamo incrementato le ore di pattugliamento con uscite in auto e a piedi, per intessere col territorio un legame forte che ci aiuti a capire le dinamiche sociali che governano la provincia». I successi dell’Arma sono stati declinati anche snocciolando le tante operazioni concluse nei 12 mesi appena passati. «Nel 2013 abbiamo chiuso le operazioni: Zero, con la Polizia di Stato, che ha messo nel mirino la Scu; Scacco agli Imperiali, sempre con la Sacra Corona nel mirino, nel territorio di Francavilla Fontana; Airo, a Oria, dove abbiamo sgominato una banda dedita alle truffe e ad altri reati, Tour e Fast delivery nell’ambito della lotta al traffico degli stupefacenti; Game Over, con cui abbiamo arrestato 46 persone per associazione a delinquere e reati connessi al traffico di armi e droga. Non dimentichiamo, inoltre, l’operazione che ha cancellato la banda dei bancomat, tra le scorse primavera ed estate».
Il segreto di un’azione così incisiva, secondo il colonnello Paris, sta nell’ottimizzazione delle risorse. «Le ristrettezze economiche ci sono per tutti, anche per l’Arma. Tutto sta nel pianificare partendo dalla singola giornata, dal singolo ufficio, dalla singola mansione, fino ad arrivare alle grosse operazioni sul campo: bisogna sfatare i miti che ci vogliono senza benzina, ce n’è a sufficienza fino a fine anno. Il Comando Generale amministra con oculatezza le risorse e l’Arma viene indicata dalla Corte dei Conti come un’istituzione amministrata virtuosamente». Anche i conti, dunque, tornano: stando così le cose si può guardare al 2014 con un cauto ottimismo. Senza, però, abbassare mai la guardia.
Maurizio Distante
E’incredibile come ci si possa vantare dell’aumento del numero degli arresti, senza pensare a cosa conduce buona parte di questi cittadini a passare nell’illegalità.Colpa di una politica del territorio assente.
Provare soddisfazione nell’arrestare quanta più gente possibile, e già è stato fatto proprio un bel lavoro;questo è stare dalla parte della brava gente, che lavora e paga le tasse,per gli altri non importa,basta arrestarli ed il problema è risolto.
Personalmente l’aumento degli arresti è pari alla nostra disfatta, è direttamente proporzionale al nostro fallimento, perchè abbiamo creato le condizioni per cui c’è insoddisfazione e miseria.
Complimenti al vostro successo,proprio un bel lavoro.