BRINDISI- La riqualificazione del Lungomare Regina Margherita a Brindisi, con le polemiche legate alla rimozione delle antiche basole, all’occultamento degli strati storici preesistenti alla posa in opera di pilastri in pietra, è solo l’ultima della serie di questioni in cui l’amministrazione comunale non avrebbe tenuto conto del parere degli architetti di Brindisi. Lo denuncia l’ordine, attraverso il suo presidente Maurizio Marinazzo, che sottolinea quanto invece sarebbe stato utile un loro coinvolgimento.
“Quello che emerge- dice Marinazzo- è la mancanza di una visione d’assieme, di una strategia e di una programmazione, che è progettuale ed economica, in cui le singole scelte dovrebbero inquadrarsi”.
In tutto questo fondamentale sarebbe l’uso corretto del Pug. “Rileviamo, però, che la gestione ordinaria del piano urbanistico rimane il cardine della questione, sulla quale c’è da aprire un confronto serrato e trasparente con i soggetti interessati- dicono- E’ giunto il momento, non più rinviabile, che le Amministrazioni chiamino a collaborare tutti i professionisti, in un rapporto che non svilisca la dignità di alcuno, per concorrere ad un buon governo del territorio che sappia guardare a seri processi di programmazione. Una prima, importante, occasione è quella offerta dai Piani Triennali delle opere pubbliche, strumento in molti casi di reale trasformazione del volto urbano (ridisegno di parchi e di piazze, realizzazione di nuove opere pubbliche etcc)”.
L’ordine conclude : “Noi vogliamo fare la nostra parte, consapevoli che dobbiamo metterci in gioco e che solo da una assunzione di responsabilità progettuale e da una nuova visione delle nostre città può ripartire lo sviluppo”.
BrindisiOggi
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