BRINDISI – L’ultima acrobazia, consistente nel lasciare l’Italia per la natia Albania, gli è stata fatale. Endri Abeshi, cittadino albanese di 25 anni, residente a Tirana, è stato arrestato ieri dalla polizia di frontiera dello scalo marittimo e aereo di Brindisi, coordinata dal dirigente Salvatore De Paolis, mentre cercava di imbarcarsi a bordo di un traghetto diretto a Durazzo. Durante alcuni controlli si è scoperto che l’uomo era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Bergamo per alcuni furti in abitazione di cui il 25enne è accusato. Abeshi era in compagnia del fratello minore, B.A. di 17 anni, ed entrambi sono stati sottoposti a una perquisizione personale da parte degli agenti della polizia di frontiera, durante la quale sono stati trovati in possesso di svariati gioielli, come un accendino in oro, tre anelli con pietre preziose, tre collane, due bracciali e ciondoli vari, nonché di alcuni passaporti per i quali era stata formalizzata regolare denuncia di furto da parte dei legittimi proprietari, due cellulari e la somma complessiva di 3500 euro in contanti.
Dai primi accertamenti, si è appurato che i due facevano parte di un’associazione finalizzata al furto all’interno delle abitazioni, ove accedevano attraverso spericolate acrobazie, dopo essersi arrampicati dai tubi delle acque piovane e del gas. Il teatro d’azione della banda era la provincia di Bergamo con epicentro il comune di Treviglio. In paese la paura è montata tra gli abitanti al punto che molte abitazioni si sono dotate di filo spinato lungo le mura e i canali di scolo dell’acqua piovana vengono unti con grasso vegetale. La “specialità” della banda era, appunto, quella di arrampicarsi lungo le facciate delle abitazioni prese di mira per violarle. Per questa “abilità” i componenti dell’associazione erano stati soprannominati i “ladri acrobati”. I due fratelli sono stati denunciati per il reato di ricettazione e il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
Durante il periodo natalizio, l’ufficio polizia di frontiera di Brindisi è stato particolarmente impegnato lungo la linea di confine con l’Albania, visto l’aumentato flusso di passeggeri in entrata e in uscita dal territorio nazionale, circostanza sfruttata dai malintenzionati per cercare di eludere i controlli di polizia. Da Natale a oggi, infatti, sono stati tratti in arresto quattro cittadini albanesi, i quali, seppur colpiti da provvedimenti restrittivi emessi da vari Tribunali italiani per reati di varia natura come furto, ricettazione, favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale, cercavano di lasciare il territorio nazionale, imbarcandosi sul traghetto diretto a Valona. Sono stati denunciati, inoltre, otto stranieri di varie nazionalità, prevalentemente per i reati di possesso e uso di atti falsi mentre sono stati respinti dodici cittadini albanesi perché non in possesso dei requisiti per entrare in territorio italiano. Sono stati riammessi in Grecia, infine, tre stranieri che cercavano di entrare in Italia in modo clandestino.
BrindisiOggi
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