Dai reparti alla sala mortuaria, il percorso è a ostacoli

SAN PIETRO VERNOTICO – Trecento metri all’aperto. Se di notte, al buio. L’asfalto scosceso, spaccato dalle intemperie, pieno di buche. Questo è l’accidentato percorso che devono sostenere le salme dei pazienti deceduti nell’ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico, dai reparti nei quali erano ricoverati fino alla camera mortuaria, sita lontano dal presidio. I portantini, secondo la denuncia di pazienti e personale, faticano a tenere i corpi sulle barelle, rischiando di precipitare al suolo insieme al pietoso carico che hanno in consegna.sala mortuaria san pietro vernotico6

Le immagini documentano lo stato di degrado del tratto che bisogna percorrere per raggiungere la camera mortuaria del nosocomio sampietrano: per raggiungere la sala bisogna anche passare di fianco a una serie di cassonetti dell’immondizia di solito aperti e bisogna fare attenzione anche ai tombini della fognatura, rialzati a causa della mancanza dell’asfalto intorno ai bordi, eroso dalle piogge cadute negli anni. La denuncia del pessimo servizio offerto alle salme dei pazienti deceduti a San Pietro arriva anche dalla Cgil Funzione Pubblica di Brindisi.sala mortuaria san pietro vernotico11

«Il quadro desolante, difficilmente descrivibile, concernente il trasporto salme nell’ospedale di San Pietro Vernotico – si legge in una nota indirizzata al direttore dell’Asl, Paola Ciannamea, a firma del segretario provinciale, Antonio Macchia – è assolutamente non decoroso per i defunti e i loro familiari, per i lavoratori e per l’immagine dell’Asl di Brindisi, già messa a dura prova per tutte le criticità organizzative esistenti nei servizi da erogare all’utenza. La Funzione Pubblica Cgil già in passato ha cercato reiteratamente di sensibilizzare, senza esito, l’azienda su questo problema». Macchia, nella nota, fa l’elenco dei pericoli che corre una barella nel tragitto tra reparto e camera mortuaria.

«Spesso le salme vengono trasportate dagli infermieri, molte volte nei reparti è presente una sola figura infermieristica, che vengono distolti dai propri compiti di istituto; per trasportare in barella le salme alla camera mortuaria, strutturata all’esterno del plesso in cui sono allocati i reparti a circa duecento/trecento metri di distanza, occorre affrontare un vero e proprio percorso “rallistico” e superare una serie di ostacoli: strada dissestata e piena di buche, pietrisco e dossi. In tale contesto è una fortuna se la salma non cade dalla barella; nei giorni di maltempo, soprattutto quando piove, le difficoltà sopra rappresentate aumentano notevolmente, tenuto conto che diventa difficile o impossibile, oltretutto, proteggere i pazienti defunti, durante il percorso, dalla pioggia battente; la maggior parte del percorso da compiere è priva di illuminazione e spesso il faro situato nei pressi della stessa morgue non funziona. Insomma, non è consigliabile morire nell’ospedale di San Pietro Vernotico nelle ore notturne; il personale che trasporta le salme, infine, indossa la semplice divisa, ovvero il camice, e non viene nemmeno fornito dei previsti dispositivi di protezione individuale come scarpe idonee, giacche antivento e antipioggia».sala mortuaria san pietro vernotico21

La Cgil, quindi, si rivolge al direttore generale dell’Asl affinché questa situazione venga al più presto sanata. «Pertanto, la Cgil chiede di voler porre in essere, senza ulteriori indugi, tutti gli opportuni provvedimenti affinché si possa uscire dallo squallore di quanto sopra denunciato, nella condivisione che si dovrebbe avere più rispetto per i morti e i loro familiari».

Maurizio Distante

 

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