BRINDISI- Manifestare per una scuola migliore e non con la solita occupazione o autogestione questa volta gli studenti dell’industriale Giorgi di Brindisi si sono inventati l’Officina dei liberi saperi : la voce del Giorgi. Si tratta di un progetto partito il 16 dicembre scorso che si concluderà nella giornata di domani. Una settimana di “didattica alternativa”. Un confronto su importanti temi per ampliare il sapere, costruirsi un’idea e assumere posizione.
L’iniziativa è stata presentata ai ragazzi dai rappresentanti di Istituto neo-eletti, Federica Pagano, Valerio Pagano, Riccardo Capodieci e Luca Rinelli che hanno pensato di creare una forma di agitazione applicabile al contesto scolastico dell’Istituto.
“Per diversi anni infatti- spiegano gli studenti- si sono succeduti diversi tentativi di agitazione applicati con altre forme di protesta che si sono rivelate pienamente fallimentari. Quest’anno invece è partito il progetto INFO! Officina dei liberi saperi: la voce del Giorgi!”.
Il progetto iniziale prevedeva una divisione della giornata scolastica in modo diverso, ma per venire incontro alle esigenze espresse dal Consiglio dei docenti dell’Istituto si è stabilita una forma di cogestione che prevede per le prime 3 ore della giornata una pausa didattica e per le ultime due ore una discussione sui temi più importanti che riguardano gli studenti e naturalmente produzione di un lavoro basato sul confronto avvenuto tra i diversi alunni nelle classi.
Una forma di protesta che si distacca da quelle adottate in passato, molto spesso confusionarie e improduttive, o dalle forme di protesta illegali.
“ Officina dei liberi saperi- continuano i ragazzi– perché vuole essere un’iniziativa che informi alla radice, che comunichi agli studenti il sapere necessario per essere delle persone attive e responsabili. La voce del Giorgi, perché a differenza di tutte le altre scuole brindisine, il Giorgi è stato l’unico istituto che ha saputo creare un’iniziativa così importante in collaborazione con i docenti e anche con un certo entusiasmo da parte dei ragazzi.
Il fine ultimo di queste giornate è quello di informare ed educare gli studenti principalmente sul come e sui perché delle diverse manifestazioni di piazza che in questi giorni si svolgono in tutta Italia.
“Molto spesso- aggiungono i rappresentati della scuola- capita che gli studenti partecipino a cortei o aderiscano a movimenti dei quali non conoscono motivi, scopi, nè alternative possibili alle forme di protesta messe in atto; attraverso la discussione in classe coordinata dal docente emerge ogni giorno un diverso modo di approcciarsi col proprio modo di fare e con ciò che succede intorno”.
Tra i temi affrontati in questi giorni: la legge di stabilità rivolta alle scuole, la sicurezza nelle scuole, il femminicidio.
BrindisiOggi
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