Fallita la Cittadella della Ricerca, arriva la decisione del Tribunale

BRINDISI- Fallita la Cittadella della Ricerca. Il fallimento della società consortile  è stato dichiarato dal tribunale di Brindisi. La sentenza emessa nella giornata di ieri ha stabilito lo stato di insolvenza definitivo della società che non può più soddisfare le proprie obbligazioni. Sino al 31 dicembre 2012 le perdite ammontavano a oltre 769 mila euro che si aggiungono alle perdite degli esercizi pregressi per un totale di 1,758.508,82. Gli stessi creditori hanno avviato procedure di pignoramento della stessa.  Il  Tribunale ha nominato curatore l’avvocato Stefano Inglese e ordina il deposito dei bilanci e delle scritture contabili nonché l’elenco dei creditori entro tre giorni e fissa l’esame dello stato passivo al 20 marzo prossimo.

I creditori  hanno 30 giorni di tempo prima di questa data per presentare le proprie istanze.

Insomma finisce nel peggiore dei modi l’esistenza della Cittadella Ricerca, costata milioni alla Provincia e agli altri enti soci per giungere al fallimento totale.  “ Con la sentenza del Tribunale di Brindisi- afferma Antonio Caroli, nominato liquidatore nel 2012- finalmente sono stati dissipati i dubbi sulla Cittadella della Ricerca. In virtù del mio ruolo, mi sono reso conto purtroppo che i crediti vantati dalla società  risultavano inesigibili, contestati e opposti, mentre i debiti erano quelli presenti già nel bilancio. Per questa ragione, sono stato costretto a chiedere istanza di fallimento e la sentenza emessa mi ha dato ragione dichiarando fallita la Cittadella della Ricerca. In questo modo è stata fatta chiarezza sulla situazione economica manifestandosi ciò che aveva predetto l’ex presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, e cioè che quell’ente non sarebbe stato in grado di produrre utili ma che era soltanto una macchina da debiti”.

Ad evidenziare la forte situazione debitoria della Cittadella della Ricerca era stato l’ex presidente della Provincia Ferrarese che aveva chiesto la liquidazione del consorzio. Oggi arriva la parola fine per quella società.

Che cosa ne sarà di quelle strutture e di quello che sarebbe dovuto essere un grande centro di ricerca nessuno lo sa. All’orizzonte non vi sono prospettive sicure, tranne il passato fatto di presidenti, perdite e tante speranze.

Lu.Po.

 

1 Commento

  1. E’ tristissimo, insieme alla cittadella fallisce un pezzo di speranza, di futuro e cultura della nostra provincia. L’uomo si trasforma e migliora se siamo consapevoli che una civiltà degna di questo nome deve finanziare e investire verso nuove prospettive, ricerche e azioni. La ricerca ha bisogno di anni di studio non è compravendita di merce.
    Anna Vitale

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