Arriva la Tares. I cittadini: «È giusto pagarla?»

BRINDISI – La Tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi che ha sostituito e accorpato le vecchie tasse sull’ambiente, sta facendo molto discutere, negli ultimi giorni. Gli italiani non stanno affatto gradendo le cifre contenute nelle cartelle della Tares e il malcontento galoppa. Brindisi non fa eccezione. Anche nel capoluogo messapico i cittadini non fanno salti di gioia e c’è qualcuno che mette nero su bianco il suo disappunto per la situazione.

«Senza essere stata “divulgata” alcuna informativa, così come avvenuto per altri Comuni d’Italia, senza essere stato recapitato il bollettino postale, io non l’ho ricevuto, così come diversi miei conoscenti, è stato anche stabilito l’importo del rateo. Quindi, a oggi, occorre informarsi sull’importo da versare e provvedervi in merito, poiché non sussistendo i tempi tecnici per poter valutare se tale importo è dovuto oppure no, si rischia di incorrere in sanzioni amministrative». Così scrive il geometra Piero Gioia rivolgendosi alle istituzioni, sindaco Consales su tutti. «Da buoni cittadini – prosegue Gioia – non ci sottrarremo a tale incombenza. Tuttavia, dal mese di gennaio, una raccolta firme si renderà necessaria per  incaricare un’associazione in difesa del consumatore e uno studio legale allo scopo di ottenere dalla pubblica amministrazione le risposte che non ha mai voluto fornire ai “pubblici quesiti” strettamente collegati alla tassa sui servizi e auspicarne un rimborso per prestazioni e forniture non ricevute».

L’affondo del geometra è preciso e diretto: Gioia porta esempi di presunti disservizi che non giustificherebbero il pagamento di alcun tributo. «In più occasioni era stato chiesto all’amministrazione comunale di verificare preventivamente se vi fosse la congruità tra il servizio pagato dal contribuente e quello reso dall’appaltatore; se tutto ciò che si corrispondeva nel canone mensile, pari a oltre un milione di euro, fosse messo in esercizio». Gioia, inoltre, spiega che, per semplificare l’esercizio di verifica da parte dei funzionari, ci si era concentrati su di un numero ridotto di servizi che la ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti in città dovrebbe fornire: programmi di lavaggi cassonetti e cestelli gettacarte e mappatura dei cestelli gettacarte; programmi delle “bonifiche notturne”; mappatura dei cassonetti carrelati; verifica delle cause determinanti l’eccessiva produzione di rifiuti ingombranti; programma operativo di pulizia caditoie, cunette stradali e canali di scolo; stime sulle percentuali di raccolta differenziata; programmi di spazzamento meccanizzato. In soldoni, un modo per far conoscere al contribuente ciò che è dovuto, prima di esigere un pagamento correlato. «Non è successo nulla, anzi. ad aggravare una situazione di inefficienze e inosservanze si sono aggiunti provvedimenti amministrativi per anomalie edilizie e urbanistiche. Difatti, come si ricorderà, nel recente era stata emanata una ordinanza di sgombero per i cantieri in uso alla società  Monteco, poiché privi della certificazione di agibilità. Ordinanza, in ogni caso, a oggi ancora non rispettata, nonostante un capitolato e un contratto da rispettare oltre che a un luogo di lavoro privo di requisiti».

Basterebbero queste osservazioni per prendere le iniziative a tutela dei consumatori, secondo il geometra Gioia. L’elenco delle recriminazioni continua ma il quadro è già abbastanza chiaro. «Il Comune, se lo ritiene opportuno, potrà continuare nel particolare rapporto fiduciario con l’attuale gestore del servizio, pur non comprendendo su cosa questo si dovrebbe basare. Noi contribuenti siamo costretti ad avviare procedure in autotutela. Viene da chiedersi se l’organo di giurisdizione, essendo spesso presente in Comune, abbia deciso di verificare la condizione di liceità di questa attività, specie in presenza di circostanziate e comprovate denunce. Nasce spontaneo un quesito:  ma ora che una società per i servizi di igiene urbana potrebbe far risparmiare circa un milione di euro all’anno ai contribuenti, Questa, essendosi formalmente proposta ed essendo in possesso di quanto necessario per sottoscrivere un contratto regolare, riceverà l’affidamento oppure no? In analoghe situazioni di mercato, la Monteco partecipò alla gara poi, poiché unica concorrente e perciò assegnataria, declinò di sottoscriverla e continuò l’attività incamerando i proventi».

BrindisiOggi

 

 

 

 

1 Commento

  1. Bravo geometra, complimenti, bella iniziativa, non facciamoci trattare da sudditi e rivendichiamo i nostri diritti alla conoscenza e all’equità dei tributi dovuti!

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