“Cane di quartiere”, la commissione consiliare approva il regolamento

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BRINDISI – È stato approvato, ieri, il regolamento che istituisce ufficialmente la figura del “cane di quartiere”. «Ciò significa, in sintesi – dice una nota stampa del Comune di Brindisi – sfatare il luogo comune secondo cui il cane non di proprietà che si trova per strada è sempre e comunque pericoloso e, quindi, destinato a essere accalappiato e rinchiuso». Col “cane di quartiere”, invece, le cose andranno diversamente.

I cani accalappiati saranno tenuti sotto osservazione per un periodo e, se valutati non pericolosi, saranno rimessi nuovamente in libertà col nuovo status il cui regolamento è stato approvato all’unanimità dalla commissione consiliare “Statuto e Regolamenti” nella riunione di venerdì. Tale atto riguarda il canile comunale di contrada Santa Lucia “nel rispetto dell’attenzione e della sensibilità dell’amministrazione comunale verso il riconoscimento della dignità del cane e al fine di fornire una valida alternativa all’adozione dei privati per liberare molti esemplari dalla reclusione nella struttura comunale in questione”.

Ovviamente, ci saranno delle precise procedure e del personale autorizzato e qualificato al controllo degli animali. A tal proposito, è stata già verificata la disponibilità della Lepa ad accudire i cani di quartiere e di una compagnia assicurativa che, a fronte di un premio annuale relativamente ridotto, solleverebbe l’amministrazione comunale da ogni responsabilità direttamente connessa ai danni causati dai cani in questione.

È evidente che il compito di individuare gli esemplari meritevoli di reintroduzione nell’habitat urbano sarà affidata a personale qualificato, così come il regolamento redatto, composto da 14 articoli e distinto dal regolamento del canile comunale, è stato già inoltrato all’Asl di Brindisi e alle associazioni animaliste presenti nel territorio. La Lepa è pronta, quindi, a firmare una convenzione annuale, eventualmente prorogabile, col Comune per la gestione del servizio mirata esclusivamente al rimborso delle spese sostenute per l’alimentazione degli animali.

BrindisiOggi

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