Il basket va aiutato, per questo pubblichiamo anche notizie “dissonanti”

Benedetto diritto di cronaca che trova nella sua estrinsecazione solo tre limiti: quello della veridicità di una notizia, l’utilità pubblica e la continenza. La notizia in merito alle difficoltà  economiche della società cestistica Enel basket pubblicata da BrindisiOggi rispondeva  a tutte e tre queste condizioni. Nella nota diffusa nella tarda serata di ieri  a firma dell’ufficio stampa della società, da una parte si confermavano le difficoltà, dall’altra  si  definiva   “dissonante l’iniziativa giornalistica di BrindisiOggi in un momento di così grande soddisfazione per la considerazione che Brindisi riscuote in Italia grazie alla sua squadra di pallacanestro, un’iniziativa ben lontana dal fornire una corretta e completa informazione; tantomeno può essere considerata una critica perché determina, invece, confusione, scompiglio e incredulità per migliaia di brindisini”.

 Fortunatamente per la democrazia una notizia non deve essere pubblicata solo quando “assonante ad un momento”. Scusate, ma in nessuna scuola di giornalismo, nè tanto meno quello che si impara per strada, ti insegnano il limite dell’assonante e del dissonante. Guai se fosse così, non avremmo rispetto per i nostri lettori e per il nostro mestiere.

 Ha comunque ragione la società quando dice che il nostro articolo non può considerarsi una “critica”. Ed infatti non volevamo criticare nessuno, ma solo dare un’informazione.  Un modo per affrontare un problema che esiste e che deve trovare soluzioni soprattutto in questo momento di grande entusiasmo per la società, per la squadra e la città.

Da brindisini siamo orgogliosi di questa importante realtà cestistica ed è giusto che i problemi vadano condivisi, perché forse così è più facile trovare una soluzione. E’ accaduto anche in altre realtà. Per il resto poi, è giusto che ciascuno svolga il proprio ruolo e il proprio mestiere di presidente, tifoso e giornalista.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Ritengo che nelle intenzioni dell’ufficio stampa della società ci fosse la preoccupazione che il fenomeno non assumesse connotati di debacle finanziaria.
    Del resto, io e tanti come, non ho avuto questo timore leggendo l’articolo, quanto piuttosto ho sentito la necessità che la cittadinanza venga coinvolta.
    Dico “la cittadinanza” e non “i tifosi” perchè la pallacanestro ci rappresenta socialmente per i traguardi raggiunti.
    Provate a chiedere agli studenti e ai lavoratori brindisini e pugliesi che vivono nel nord Italia cosa significa per loro poter parlare con orgoglio della nostra squadra.A tu per tu con i tifosi di Armani MI, Montepaschi SI, Granarolo BO, Cimberio VA.
    E li rende fieramente orgogliosi soprattutto in questo periodo in cui la nostra città è relegata al 92° posto su 107 nelle classifiche della qualità della vita.

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