BRINDISI- Il piano di rilancio, investimenti e riordini occupazionali ci sono ma non si vedono. I lavoratori Edipower continuano a vivere nell’incertezza, il loro futuro occupazionale resta a rischio.
“A Brindisi, esiste la possibilità di salvaguardare 250 posti di lavoro attraverso un investimento- spiegano – che, di fatto, riduce le emissioni e l’impatto ambientale, introduce ulteriori opportunità occupazionali e partecipa in maniera attiva alla chiusura del ciclo dei rifiuti attraverso l’utilizzo del CSS che, forse giova ricordarlo anche alla luce dei proclami a cui si assiste, è un combustibile e non un rifiuto, approvvigionato a filiera corta, nell’ambito della Regione, per cui non arriveranno rifiuti da tutta Italia e la quantità utilizzata sarà nella misura del 10% del combustibile necessario per il funzionamento di un solo gruppo”.
La soluzione quindi non potrebbe essere certo la chiusura della centrale come più volte paventato dalle istituzioni, dura la critica a chi ha avanzato questa ipotesi, in primis il sindaco :” Le dichiarazioni del Sindaco a valle dell’incontro meritano qualche riflessione- spiegano CISL e FLAEI- Sulle consuete “perplessità” che nascono quando Edipower era accusata di non aver illustrato alcun piano industriale all’amministrazione, restano, quando questo avviene perché il piano industriale non è stato ancora presentato al Ministero competente, permangono quando il 30 settembre il piano industriale è al protocollo del Ministero e a quello del Comune di Brindisi, perché non viene anticipato lo smantellamento dei GR. 1-2.
In sede di Prefettura, Edipower, annuncia la disponibilità a stralciare e quindi anticipare lo smantellamento dei GR 1-2, proprio per dare risposte concrete a quelle persone che chiedono la restituzione della dignità di lavoratore, e il Sindaco oggi è ancora “perplesso”.
Da osservatori privi di preconcetti, non ce la sentiamo di addebitare ad Edipower poca attenzione alle richieste dell’Amministrazione, stante la disponibilità ad avviare da subito i lavori di smantellamento dei gr.1-2.
Crediamo necessaria, in momenti difficili come l’attuale, una assunzione di responsabilità da parte di tutti i rappresentanti politici del territorio, che superi i piccoli e strumentali interessi elettorali di gruppi legati al fondamentalismo ambientale e guardi con attenzione ad una corale richiesta dei cittadini di sviluppo compatibile”.
Gli RSU sottolineano invece : “Allo stato attuale, la centrale ferma, costringe circa 100 lavoratori indiretti in cassa integrazione o mobilità, il piano di investimento di Edipower consentirebbe a queste persone di ritrovare occupazione stabile e non finire nel circolo vizioso degli ammortizzatori sociali come è accaduto ai lavoratori EVC per i quali, ad oggi, non vi è ancora soluzione definita”.
La CISL e la FLAEI, in occasione dell’incontro in Prefettura, hanno chiesto garanzie proprio per quei lavoratori oggi disoccupati a causa del fermo della centrale ed affidati ad un sistema di ammortizzatori sociali che sta per collassare.
Oggi dicono di non essere più disposti ad aspettare : “Non consentiremo a nessuno di traghettare questa vertenza nella direzione in cui sono stati accompagnati i lavoratori della DOW di Brindisi, ancora oggi in attesa di ricollocazione”.
BrindisiOggi
Commenta per primo