BRINDISI- Metti l’inimitabile voce di Al Bano e la strana “s” di Massimo Ferrarese. Metti che sono rimasti chiusi per week-end interi nella sala prove a Cellino San Marco. Ma anche questa volta, così come già accaduto sei anni fa, è nato un progetto che aiuterà tanta gente.
Ci avevano provato qualche anno fa ed aveva funzionato. E così ripetono l’impresa. Il duo che non ti aspetti. E ancora una volta Al bano accetta di cantare con Massimo Ferrarese. Che nei suoi molteplici ruoli e in grado di trasformarsi anche in cantante. Scherzi a parte, nasce il nuovo album del noto cantante e dell’imprenditore dal titolo “Canzoni per la Vita”. Dieci bravi reinterpretati raccolti in un unico album che sarà in vendita dal 10 dicembre prossimo. Tutto il ricavato andrà in beneficenza come già anche accaduto per il precedente.
“Sono passati 6 anni dal nostro primo album- afferma Albano -questa volta però abbiamo voluto fare le cose in grande perché il successo delle vendite possa contribuire ancor di più ad aiutare la gente bisognosa della nostra terra”.
Ci stavano pensando da tempo, ma ad agosto l’idea è stata partorita e così in poco tempo è nata questa nuova iniziativa.
“Abbiamo deciso tutto ad agosto- spiega Massimo Ferrarese- e c’è voluto un mese per scegliere i brani giusti da poter cantare insieme, o meglio, quelli che avrei potuto cantare al suo fianco. Sono convinto che ancor di più che 6 anni fa, riusciremo con il ricavato ad aiutare tanta gente che ha bisogno di una mano”.
“Una grande opera” , dichiara il maestro Paoletti, realizzata in 40 giorni di lavoro con riarrangiamenti e rivisitazioni di alcune dei brani più belli della canzone italiana.
“Abbiamo costruito ogni singola canzone sulle voci di Albano e Massimo, riarrangiando ogni singolo pezzo con artisti del calibro di Adriano Martino (chitarrista de “i migliori anni” di Renato Zero) e Maurizio de Lazzaretti (batterista di SanRemo al fianco di Albano e diverse collaborazioni con l’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano), ma oltre all’utilizzo di grandi artisti ci siamo avvalsi di forze locali come il quartetto d’archi e l’intero coro di provenienza salentina, il tutto mixato e registrato da Mario Bernardi”.
BrindisiOggi
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