BRINDISI – La storia di Silvano Fortunato, il pizzaiolo brindisino 58enne finito in strada dopo aver perso il lavoro, restituisce la cifra dei tempi duri che stiamo vivendo e dà la dimensione di che brutto posto sia diventato il nostro mondo, anche dalle nostre parti, estrema provincia dell’Impero, terra famosa per la solidarietà famigliare e comunitaria. Poi, però, arrivano quegli spiragli di luce che squarciano il buio di questo presente e che portano a pensare che qualcosa di buono ancora c’è, resiste, nonostante tutto. Il raggio di sole nella tempesta che Silvano vive ogni giorno da 4 mesi arriva da lontano, dal Friuli Venezia Giulia.
Una signora originaria di Brindisi ma residente a oltre 1000 chilometri dalla Puglia ha letto di Silvano da un gruppo di Facebook, “Brindisini la mia gente”. Alcuni utenti di questa pagina avevano condiviso l’articolo apparso ieri su BrindisiOggi, chiedendo a chi ne avesse l’opportunità, di dare una mano al pizzaiolo. La risposta non si è fatta attendere: la donna friulana d’adozione, non solo ha offerto un tetto a Silvano ma vorrebbe proporgli un lavoro come suo giardiniere, mettendo definitivamente la parola fine a questo brutto capitolo della sua vita. Ora i due si stanno mettendo in contatto per cercare di concretizzare le cose.
La vicenda del pizzaiolo senzatetto, al di là di questo felice episodio, ha scosso l’opinione pubblica brindisina, producendo innumerevoli reazioni e prese di posizione, dai cittadini comuni, agli utenti di internet, fino ai rappresentati politici e alle istituzioni. Riccardo Rossi, consigliere comunale del movimento Brindisi Bene Comune, è andato dritto al punto, chiedendo all’assessore alle politiche sociali, Marika Rollo, di aprire il centro antiviolenza del quartiere Perrino, ristrutturato e arredato, a Silvano e agli altri che si trovano nella sua stessa situazione. «La vicenda di Silvano Fortunato è emblematica – dichiara Rossi – In questa città sta esplodendo il disagio sociale, crescono le nuove povertà e in tanti sono senza casa. Una situazione che contrasta con le migliaia di case sfitte e vuote e con strutture comunali chiuse che potrebbero ospitare i nostri concittadini più sfortunati. In particolare, ci riferiamo ai locali ultimati, e persino arredati con stanze da letto, bagni e cucina, del centro antiviolenza situato nel quartiere Perrino mai utilizzato. Un centro in grado di ospitare 10 persone. Oggi abbiamo chiesto all’assessore alle politiche sociali, Marika Rollo, di aprire il centro e di consentire a Silvano Fortunato e a chi come lui si trova in quella situazione di poter avere una sistemazione provvisoria. Riteniamo inaccettabile che vi siano strutture comunali chiuse mentre uomini e donne nella nostra città passano le notti all’aperto».
L’assessore, interpellata sulla vicenda, ha parlato di un piano che prevede la costruzione di una “casa della solidarietà” e di un “emporio della solidarietà” da realizzare nel prossimo anno. «Brindisi – ha affermato Marika Rollo – si sta adeguando nel bene e nel male a essere una grande città, con tutti i pro e i contro che questa trasformazione può avere. Prima d’ora non si avevano problemi del genere. Ora la questione è di stringente attualità e, a livello politico, è in cima all’agenda 2014 dell’amministrazione. Già quest’anno avevamo previsto di realizzare una “casa della solidarietà” per fornire una sistemazione provvisoria a persone come Silvano ma non è stato possibile e le risorse stanziate allo scopo sono state utilizzate per fornire buoni pasto. L’anno venturo cercheremo di portare a termine questi progetti. Certo, i tempi non possono essere brevissimi: c’è un iter da seguire, bisogna trovare la struttura adatta, individuare i gestori, trovare le risorse ma sento di poter dire, dopo i colloqui avuti col sindaco e col partito, che si farà».
Sulla multa comminata dall’agente della Polfer a Silvano, l’assessore non si sbilancia. «Umanamente dispiace che sia successo – spiega – Non mi sento di biasimare, però, il poliziotto che ha fatto rispettare le regole. Se non lo avesse fatto, avrebbe creato un precedente. Capita anche a me, nel mio settore: molto spesso devo mettere da parte la mia umanità a favore del rispetto della legge». Il principio esposto dall’assessore è sacrosanto. Se si dovessero, però, applicare tutte le leggi alla lettera, senza un pizzico di elasticità, che non si deve tradurre in illegalità, probabilmente vivremmo in un mondo paralizzato da divieti e interdizioni. E Silvano non avrebbe il diritto di vivere non solo in stazione ma in nessun altro posto.
spett.le redazione sono felicissimo che il Vostro intervento abbia portato una speranza nella vita di questo uomo sfortunato, infondo questo sara’ un meraviglioso Natale anche per Lui.
Da parte mia rimango sempre più perplesso e convinto che la classe politica brindisina, nessuno escluso, su alcune questioni di immediata necessità, ragioni in astratto.
Le persone si aiutano con gli atti concreti e con il saper darsi da fare immeditamente. Le persone non possono attendere gli studi di fattibilità, le teorie,le perdite di tempo, ecc
Grazie a loro, questa città con le idee faraoniche, avveneristiche,spaziali, anzichè andare avanti è andata indietro di anni.