BRINDISI- Combattiamo i topi con i gatti , è la ricetta più antica del mondo ed è quella che ripropone l’AIDA, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, per contenere lo sconcertante proliferare dei roditori.
“Secondo le nostre stime prudenziali- riferisce l’AIDA- sono circa 200 milioni i topi che vivono in Italia di questi almeno la metà sono topi di fogna (pantegane) che vivono nel sottosuolo delle grandi aree urbane mentre l’altra metà è composta da ratti di varia specie che vivono prevalentemente in superficie o comunque dentro gli insediamenti urbani e le fattorie di campagna. Questa immensa popolazione di topi consumano oltre dieci milioni di tonnellate di cibo”.
Che dire non è certo una novità, si sa che i topi abitano nelle fogne e che possono costituire anche veicolo di malattie. Ma quello che allarma l’AIDA è l’aumento esponenziale della presenza dei roditori e così spiega:
“Vale la pena anche ricordare che i topi ed i ratti hanno diverse dimensioni ed attesa di vita. Cosi se il topo di fogna vive da uno a tre anni misura mediamente mezzo metro e pesa mediamente un chilo ed ha denti che crescono con una media di un centimetro al mese, i topi campagnoli sono di dimensioni assolutamente inferiori e coda compresa arrivano a 20-24 centrimetri”.
A fronte di questo allarme l’AIDA lancia una proposta: più gatti randagi nei quartieri.
“Non certo a suon di veleno derattizzante- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- noi siamo contro lo sterminio di massa di qualsiasi animali topi compresi, riteniamo che si debba invece introdurre nelle città Italiane un maggior numero di gatti randagi, solo raddoppiando per lo meno la popolazione presente che oggi si aggira attorno ad un milione di esemplari, la maggiore presenza dei felini infatti introduce l’elemento naturale del predatore, unico sistema per noi accettabile per arrivare ad un contenimento reale della popolazione dei ratti e dei topi”.
BrindisiOggi
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