Indagine epidemiologica: “10220 cittadini traditi”

BRINDISI – No al carbone e Mamme del Passeggino Rosso uniti contro il mancato finanziamento dell’indagine epidemiologica che sarebbe dovuta svolgersi a Brindisi per dimostrare gli eventuali nessi tra situazione ambientale e sanitaria della città e dei territori limitrofi. 10.220 sono state le firme presentate oltre un anno fa per sollecitare il sindaco Consales e gli enti interessati a fare il possibile per la realizzazione dello studio. Oggi, a quelle 10.220 firme, si rivolgono i Nac e le Mamme.

«A oltre un anno dalla consegna delle firme ai rappresentanti di Regione, Provincia, Asl, Arpa e Comune di Brindisi, constatiamo che ancora nulla è stato fatto – denunciano dal Nac – Gli impegni iniziali per il reperimento dei fondi necessari all’avvio dell’indagine epidemiologica sono stati disattesi e non si sono tramutati in atti concreti. Pur avendo, il Comune e l’Asl, istituito un tavolo tecnico che, nel dicembre 2012, ha prodotto relazioni dettagliate circa le criticità sanitarie del territorio e diverse proposte, non vi è traccia, nel bilancio previsionale 2013, del finanziamento per l’indagine: “una svista” del sindaco, Mimmo Consales, e dell’intera maggioranza». La sfiducia nei confronti delle istituzioni è tanta anche se i Nac non si arrendono e cercheranno in ogni modo di portare a casa il risultato. «Restiamo scettici in attesa che in Comune colmino la dimenticanza sull’indagine, mettendola a bilancio. Diversamente prenderemo atto dell’assenza delle istituzioni e del solco che le separa dal cittadino ancora una volta lasciato solo, costringendoci a lanciare una raccolta fondi che possa consentire finalmente di scoprire quella scomoda verità sulla nostra salute che nessuno ha il coraggio e forse l’interesse a rendere pubblica».

Le “Mamme del Passeggino Rosso”, dal canto loro, non risparmiano critiche all’operato di Consales e della sua maggioranza, chiamando alle proprie responsabilità il primo cittadino di fronte ai 10.220 cittadini firmatari. «Erano voci alle quali non volevamo credere – attaccano le “Mamme” – troppo forte sarebbe stata la delusione. Ne parlavamo tra noi ma eravamo incredule: non poteva essere vero. Invece oggi la conferma: siamo state tradite e con noi i tanti cittadini, ben 10.220, che avevano firmato per richiedere l’avvio dell’indagine epidemiologica. L’indagine non è stata finanziata. Eppure durante l’incontro, avvenuto il 14 febbraio, alla nostra richiesta, fatta per avere risposte certe su quanto l’inquinamento di Brindisi stia danneggiando noi e i nostri bambini, il sindaco aveva risposto che l’indagine si sarebbe fatta e si doveva finanziare subito, senza aspettare, ché i soldi sarebbero stati trovati!». Anche in questo caso, la rabbia è tanta. «Questi impegni non sono stati mantenuti. Evidentemente le priorità per sindaco e giunta sono altre e la salute dei brindisini può attendere! Ne prendiamo atto ma sappiano che noi non ci stiamo e non accetteremo in silenzio che il diritto alla salute e a un ambiente sano vengano calpestati in questo modo. Non lo permetteremo. Li guarderemo negli occhi quando voteranno, loro guardino nelle loro coscienze».

BrindisiOggi

 

 

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