Inchiesta Consales: alcuni dipendenti di Equitalia rifiutano di versare sui propri conti

 BRINDISI- La difesa attende di conoscere gli atti. Molto probabilmente nella mattinata di domani il legale del sindaco Mimmo Consales, l’avvocato Massimo Manfreda, chiederà di incontrare i pubblici ministeri Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.  Si cerca di capire quanto sia grave la posizione del primo cittadino raggiunto ieri da un nuovo avviso di garanzia per i reati di ricettazione, riciclaggio e abuso d’ufficio.  Rate di un debito di 315mila euro con Equitalia pagate con denaro contante invece che con assegni circolari come prevede la normativa antiriciclaggio con somme superiori a mille euro.

Con il sindaco sono indagati il componente del suo staff Cosimo Saracino e Massimo Vergara, commercialista di una nota ditta dei rifiuti, anche  per loro i reati ipotizzati sono di ricettazione e riciclaggio. Non solo, l’avviso di garanzia è stato notificato all’ex direttore della sede di Equitalia Brindisi Giuseppe Puzzovio, ai reati di riciclaggio e ricettazione per lui si aggiunge anche la concussione.

A pesare sulle diverse posizioni ci sarebbero oltre  prove documentali anche delle testimonianze. I fatti ricostruiti dagli agenti della Digos di Brindisi partono dal maggio 2012 sino a giugno 2013. Per gli inquirenti ci sarebbero delle fonti di prova tali da indurre a ritenere che le somme versate abbiano una provenienza illecita o comunque non tracciata secondo le disposizioni delle leggi vigenti.

Soldi in contanti portati all’ex direttore di Equitalia che variavano da 4mila a 9 mila euro per pagare la rateizzazioni del debito personale contratto dal sindaco. Rateizzazione avvenuta dopo diversi solleciti e avvisi di pignoramento.

L’accusa sostiene che Puzzovio abusando della qualità e dei poteri del suo ruolo abbia “indotto, e successivamente, costretto più dipendenti in servizio a quietanzare contro la normativa antiriciclaggio, parte di un debito di 315 mila euro del sindaco Consales”. L’ex direttore, trasferito poi alla sede di Bari, avrebbe imposto ai dipendenti di mettere a disposizione i loro conti correnti  bancari personali e di versare sugli stessi  le somme di denaro consegnate da Consales, o tramite Cosimo Saracino e Massimo Vergara, che si erano previamente accordati con il sindaco. Tutto questo al fine di emettere assegni circolari poi utilizzati per pagare Equitalia.  Stando sempre alle indagini degli agenti, ci sono alcuni casi in cui l’operazione non è andata a buon fine solo perché i dipendenti si sarebbero opposti. Ad un certo punto qualcuno si ribella a Puzzovio e non accetta il denaro contante. Delle cifre pagate  (ci sarebbe un caso in cui sono stati portati 9 mila euro) , non vi sarebbe traccia di prelievi nei conti correnti intestati al sindaco.

 Intanto la Digos ha nuovo materiale da analizzare, nella giornata di ieri sono stati sequestrati presso gli uffici di palazzo Nervegna e degli altri due indagati, computer e tablet e altra documentazione , si cercano tracce della provenienza del denaro.

Lucia Portolano

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