BRINDISI- Brindisi non è ancora dotato del Rapporto integrato di sicurezza portuale e del Piano di rischio di incidente rilevante, nonostante lo preveda la legge. Brindisi Bene Comune ha scritto all’Autorità portuale, al Comune di Brindisi, alla Prefettura e a tutti gli enti interessati. “Il porto di Brindisi, così come altri porti d’Italia- scrive l’associazione ambientalista- per la presenza di attività particolarmente pericolose è soggetto alla previsione del RISP: Rapporto Integrato di Sicurezza Portuale. La città di Brindisi e i suoi cittadini attendono da anni tale importante documento. Allo stesso modo anche il Comune non ha mai dotato la città del connesso Piano RIR: Rischio di incidente rilevante, affidando in passato un incarico specifico finito nel dimenticatoio.
Bbc chiede che siano adottati i due piani anche in connessione al progetto della società EdiPower-A2A, relativo alla ristrutturazione e modifica della centrale termoelettrica a carbone esistente, e al progetto della ditta IPEM-COPEROIL per il potenziamento della banchina di ormeggio a Costa Morena assegnata in concessione demaniale e dedicata allo scarico del GPL (si prevede l’attracco di navi gasiere più grosse e capienti rispetto a quelle utilizzate attualmente).
Nel 2012 l’Autorità Portuale ha presentato il Risp al comitato interregionale vigili del fuoco, l’associazione chiede di far conoscere alla cittadinanza lo stato istruttorio del documento. “Chiediamo all’ente portuale- prosegue Bbc- se siano ancora valide le previsioni del “Piano Operativo Triennale 2012-2014”, tra le quali vi era lo spostamento del molo IPEM-COPEROIL, da collocare a fianco del molo Polimeri esistente nel Porto Esterno. Ritardi ed inadempienze da parte degli Enti Pubblici causano forte preoccupazione per la salvaguardia della pubblica incolumità, anche con riferimento al Piano di Emergenza Esterno approvato dalla Prefettura nel 2006, che contempla gli impianti soggetti alla Legge Seveso 334/99”.
BrindisiOggi
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