BRINDISI- “I responsi delle votazioni esprimono un verdetto inequivocabile: il Partito Democratico di Brindisi è un collettivo unito e compatto, che vede nella cittadinanza attiva un traguardo e non un mezzo – i Giovani democratici di Brindisi commentano così la riconferma di Antonio Elefante- La democrazia è innanzitutto “metterci la faccia”, dimenticare le scrivanie incensate e scendere in strada per la gente e tra la gente, con la consapevolezza degli elogi e delle critiche. Queste elezioni hanno premiato la politica dell’agire, la “politica della strada”.
Cosa ben diversa dalla “politica da seconda repubblica”, dicono , che sembra aver fatto capolino nell’improvvisa vampata di passione verso il tanto bistrattato partito, con la fiumana di neo-iscritti, i cui “patronimici” – potrebbero dire i più smaliziati – rimarranno ignoti con il beneplacito, giusto ed incontestabilmente democratico, del voto segreto.
“Le urne raccontano che agli elettori piace il partito delle “porte aperte”, il segno distintivo della segreteria uscente, che ha fatto della partecipazione un pilastro concreto e tangibile del proprio operato- concludono- come hanno dimostrato gli innumerevoli direttivi aperti a tutti, dove l’atto del prendere la parola non è un orpello, vezzo della gerarchia, ma un diritto garantito da un partito realmente democratico”.
BrindisiOggi
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