Giuliani: “Campionato livellato, basta poco per fare la differenza”

BRINDISI- Ancora nessuna nuova: in conferenza stampa, il general manager dell’Enel Basket Brindisi, Alessandro Giuliani, sembra fugare ogni domanda su uno degli argomenti più discussi tra gli appassionati, quello del possibile arrivo di un nuovo sponsor.

In primis, però, spazio alle questioni “ordinarie”, come l’infermeria che  si sta svuotando. L’unico a non essersi allenato è stato Bulleri, che ha problemi di corsa, mentre Dyson, Todic, Zerini e Snaer sarebbero sulla via del recupero.

La posizione di classifica, dopo tre giornate, è buona, ma l’idea è quella di non esaltarsi troppo: “Se capovolgiamo la classifica –  scherza Giuliani – siamo terzultimi”. Poi, l’analisi: “Si tratta – afferma ancora– di un campionato livellato, basta poco per farlo diventare buono o appena sufficiente. E la squadra si è resa conto di quanto sia difficile”.

I prossimi avversari saranno i cestisti dell’Umana Venezia allenati da Mazzon: “Il loro campo – aggiunge il general manager – è difficile, anche perché i tifosi sono vicini ai giocatori. Non hanno avuto una prova brillante contro Caserta, ma si sono rifatti con Montegranaro. Sulla carta, è una squadra tra le prime 4-6 per storia e composizione della squadra”.

Giuliani non teme il momento no di alcuni dei singoli: “Lewis – dice –ha giocato dappertutto in Europa, sa come si fa. Capitano i periodi in cui non si riesce a fare canestro, lui deve solo riuscire a tirarsene fuori: non è un problema di adattamento al campionato italiano”.

I giocatori brindisini, inoltre, garantirebbero con la loro versatilità un approccio più in linea con il basket di oggi: “La pallacanestro moderna – puntualizza Giuliani – non si identifica nei ruoli, ma servono atleti che sappiano interagire tra di loro. Campbell è un esempio di giocatore capace di ricoprire più posizioni”.

Tra i più positivi degli ultimi turni, Delroy James: “Ha grossi margini di miglioramento – aggiunge il gm – deve essere fiducioso nei passaggi quando penetra e nei tiri dall’arco”.

 Francesco Trinchera

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