Frutta nera e mani sporche: le immagini di Cerano mostrate al processo

BRINDISI- Nuova udienza questa mattina presso il tribunale di Brindisi sulla dispersione delle polveri di carbone sulle colture e le abitazioni adiacenti al nastro trasportatore della centrale Enel di Cerano. In aula la deposizione dell’ispettore della Digos,  Alessandro Cucurachi, figura cardine nelle indagini condotte dagli agenti della questura di Brindisi, sotto il coordinamento del pm Giuseppe De Nozza.

Sequestrate allora cassette di frutta completamente imbrattate da polvere nera. Le fotografie sono state mostrate davanti al giudice alla presenza dei legali delle 15 persone imputate nel processo: 13 dirigenti Enel e i  rappresentanti  delle due aziende che si occupavano della movimentazione di carbone. Le immagini proiettate documentavano foglie di vite ricoperte da polvere nera, ma anche grappoli d’uva e le stesse mani degli agricoltori  completamente sporche. Immagini che già in passato sono finite su tutti i tg locali e sulla stampa. Polvere nera visibile ad occhio nudo, che si poteva toccare. Bastava la prova del fazzoletto bianco. Oggi quella documentazione è stata portata in aula.

La prossima udienza è stata fissata per 18 novembre, in quella occasione i legali dei dirigenti e tecnici Enel cercheranno di dimostrare che non vi è alcuna certezza che la  polvere nera sia riconducibile al carbone della Federico II.

BrindisiOggi

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