Porsche, Ferrari e Lamborghini vendute a nero, nei guai commerciante di San Pietro

SAN PIETRO VERNOTICO- Dirigeva i suoi commerci da San Pietro Vernotico comprando e vendendo automobili, anche di lusso come Porsche, Ferrari e Lamborghini, tra la Germania e il Medio Oriente. Tra il 2008 e il 2013 il suo volume d’affari si è aggirato intorno ai 25 milioni di euro. Un imprenditore di successo, si direbbe. Se non fosse per un piccolo particolare: la sua attività era completamente sconosciuta al fisco.

Un lungo lavoro d’indagine, coordinato dal maggiore Alessandro Giacovelli del gruppo di Brindisi e diretto dal luogotenente Alfredo Proto della tenenza di San Pietro, ha permesso la scoperta di un evasore totale delle tasse. L’uomo, il cui domicilio fiscale risulta essere San Pietro Vernotico, provvisto di una partita iva italiana e autorizzato a effettuare operazioni intracomunitarie, comprava le automobili, circa 1500 nel periodo verificato dalle Fiamme Gialle, in Germania reimmatricolandole fuori dai nostri confini nazionali, dove sarebbero state tassate dal fisco italiano, come prevede la legge. Così facendo, l’imprenditore ha evaso le tasse per anni, risultando un fantasma per la nostra agenzia delle entrate.

La verifica fiscale della finanza a suo carico è iniziata nel 2008 e ha visto una cooperazione delle nostre Fiamme Gialle con gli appositi organi di controllo tedeschi: questo lavoro incrociato ha permesso la determinazione del reale volume d’affari dell’impresa fantasma. L’uomo sapeva di essere sotto la lente d’ingrandimento della finanza ma, spregiudicatamente, ha continuato a effettuare operazioni come sempre, fino al giorno della denuncia, arrivata stamattina. Il titolare dell’attività è stato denunciato all’autorità giudiziaria per omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi e occultamento dei documenti contabili. Il secondo dei capi d’imputazione, in particolare, ha reso difficile il lavoro dei finanzieri, poiché non si avevano elementi sufficienti a quantificare il giro d’affari del commerciante di automobili. Per lui, i finanzieri hanno anche chiesto la revoca dell’autorizzazione a effettuare operazioni intracomunitarie. Se tale richiesta venisse accordata, l’imprenditore si troverebbe costretto a cambiare lavoro. Magari uno per cui paga le tasse, stavolta.

Maurizio Distante

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