Tragedia alla diga: lo yacht Sale e Pepe era rubato

GENOVA- Era rubato lo yacht Sale e Pepe schiantatosi  contro diga di Punta Riso a Brindisi, quattro mesi fa. La conferma arriva da una operazione della polizia ligure che racconta di un traffico internazionale di yacht rubati nel quale sarebbe stato coinvolto anche Alessandro Colangeli, lo skipper, 59enne, di Sale e Pepe deceduto a seguito del naufragio. Il nome di Colangeli compare tra gli indagati per i furti su commissione destinati al mercato arabo ed est europeo. La polizia ha arrestato sette persone, una banda specializzata della quale faceva parte anche un poliziotto foggiano incaricato di rivelare particolari sulle indagini, ed ora  accusato di corruzione.

A capo dell’organizzazione :  il calabrese Sergio Bolognino, 44 anni, arrestato a Bassano del Grappa e il romano Vincenzo Buttarelli, 48 anni, arrestato a Trimignano. I due  sono stati fermati alla polizia all’aeroporto di Treviso mentre rientravano in Italia con 200 mila euro in contanti, un acconto” sulla vendita di uno yacht. Bolognino e Buttarelli sono indagati per associazione a delinquere finalizzata al furto aggravato. Stessa accusa per Giovanni Pietro Montello, genovese di 63 anni mentre Bonalumi e il suo braccio destro, il foggiano Federico De Matteis, sono accusati di ricettazione.

Colangeli, quindi , il 17 giugno, quando rimase vittima dell’incidente , era in viaggio per consegnare l’imbarcazione. Un’avaria bloccò i motori dello yacht di 40 metri, che poi finì la diga. Colangeli finì in mare con altre due persone. Quando arrivarono i soccorsi, per lo skipper di  Stimigliano di Rieti, era troppo tardi. L’uomo morì per annegamento.

Lu.Pez.

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