BRINDISI- L’attenzione degli indiani sulla zona industriale di Brindisi. Conclusa la trattativa e il passaggio di proprietà tra la Exxon Mobil e la Jindal, il gruppo industriale indiano con sede a Nuova Delhi, che ha acquistato lo stabilimento brindisino. Il passaggio è avvenuto l’1 ottobre. Da due giorni la Jindal è proprietaria dello stabilimento in contrada Pandi. Nella classifica dei più grandi gruppi industriali indiani occupa il quarto posto, con un fatturato annuo superiore ai 13 miliardi di dollari.
L’azienda brindisina è sempre stata considerata una delle migliori realtà produttive nel campo della lavorazione del film. L’ex Exxon Mobil ha circa 200 dipendenti, sino a due giorni fa gli impianti brindisini erano gli unici in Italia della division film della Esso.
Lo stabilimento è ora di proprietà della famiglia Jindal. Il gruppo è stato fondato nel 1973 da Shri O.P. Jindal ed è attualmente di proprietà dei suoi eredi: la vedova, Savitri Jindal, che oltre ad essere presidente di tutte le principali società del gruppo è ministro del governo dello stato di Haryana; i figli P.R. Jindal, Sajjan, Ratan e Naveen. Quest’ultimo è anche deputato del parlamento federale come rappresentante del Partito del Congresso.
Jindal è attivo principalmente nella produzione di tubazioni e di energia elettrica impegnato in molteplici settori tra cui siderurgia, infrastutture, minerario e Oil & Gas. Oltre ad una considerevole presenza in diversi stati dell’India, il gruppo è attualmente presente con complessi industriali negli USA, in Oman, in Cile ed in Bolivia. Il totale degli addetti impiegati su base mondiale è superiore alle 50 000 unità.
Il passaggio tra i due gruppi industriali non avrà ripercussioni sullo stato occupazionale dello stabilimento brindisino. Jindal ha assicurato il suo impegno a mantenere inalterato l’assetto produttivo.
BrindisiOggi
Dopo Pansac,Fypan, Mobil, ExxonMobil, lo stabilimento di Brindisi che produce film di polipropilene ha definitivamente un nuovo padrone: Jindal. Sono trascorsi quasi 40 anni dalla costruzione. Un dato già estremamente positivo è che lo stabilimento abbia continuato a marciare con regolarità ( a differenza di tanti altri impianti chimici e petrolchimici) ed oggi sia dotato di moderne linee di produzione e solide competenze professionali. Indubbiamente il cambiamento culturale e gestionale, passando dal più grande gruppo petrolifero americano e mondiale ad un gruppo asiatico di minori dimensioni, sarà notevole. Le prime decisioni di Jindal sembrano comunque confermare nei ruoli di responsabilità preminenti manager già operanti in ExxonMobil. Inserimenti al vertice di manager più diretta espressione della nuova proprietà non tarderanno tuttavia a venire . Ma non è questa la questione più importante. Conta di più comprendere ,e nei tempi più brevi, quale è la strategia di Jindal nel mercato BOPP mondiale ed europeo e che ruolo la società intende attribuire allo stabilimento di Brindisi. Vedremo. Se ci saranno investimenti per mantenere l’affidabilità e produttività degli impianti ed aumentarla, come è accaduto negli ultimi decenni con la proprietà Mobil ed ExxonMobil, ben venga Jindal …
O Francia o Spagna basta che se magna!