Molendini racconta la sua aggressione: ” A Cellino abbiamo paura, qui manca lo Stato”

CELLINO SAN MARCO- Il 12 ottobre finiranno i tre mesi di insediamento della commissione d’inchiesta antimafia nel Comune di Cellino San Marco. I tre componenti potrebbero chiedere una proroga di altri tre mesi o ritenere conclusa la loro permanenza nel Comune a sud di Brindisi. Dovranno stilare una relazione nella quale potrebbero chiedere lo scioglimento del consiglio comunale per ingerenze della criminalità nell’amministrazione della cosa pubblica.

Intanto martedì mattina  il sindaco Francesco Cascione accompagnato dai suoi cinque assessori e dalla maggioranza incontreranno il prefetto Nicola Prete.  La commissione è stata istituita dal Ministero dell’Interno su richiesta del prefetto  dopo le indagini dei carabinieri di Brindisi in merito ai numerosi attentati ai danni del sindaco e di alcuni esponenti della sua giunta. Un’escalation di atti criminali che tre giorni fa ha toccato il culmine con una violenta aggressione nei confronti del coordinatore cittadino del Pdl di Cellino San Marco, Omero Molendini Macchitella, consulente del Comune e braccio destro del sindaco. L’uomo è stato bloccato da quattro uomini e aggredito selvaggiamente con delle spranghe. Molendini è convinto che questo episodio è legato al suo ruolo politico, dice di aver paura per se e per la sua comunità e. “Qui a Cellino manca lo Stato- afferma il coordinatore cittadino- qui non è più la politica, ma un’altra cosa”. Ha sentito l’accento dei suoi aggressori, sono del posto. Ma lui è convinto che c’è un mandante.

BrindisiOggi lo ha incontrato, ascoltate questa video-intervista, a cui seguirà tra qualche giorno un approfondimento dedicato alle vicende di Cellino San Marco.

Lucia Portolano

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