BRINDISI- A tre anni di distanza dalla terribile esplosione alla Sanofi Aventis costata la vita a Cosimo Manfreda, operaio brindisino di 40 anni, la multinazionale farmaceutica chiede di patteggiare. 14 le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta tra dirigenti, operai, capireparto. Ma prima che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, Paola Liaci, decida la società dovrà versare una pena pecuniaria di 685mila euro.
Altre sei persone invece hanno scelto di concordare con il pm Antonio Costantini un anno e otto mesi di pena. Nello specifico si tratta del direttore dello stabilimento, all’epoca dei fatti, Gennaro Di Lemma, dei dirigenti Romeo Cellini e Roberto Cerreta, del responsabile dell’Area Manutenzione Gianluca Scivales e del dipendente Giancarlo Guidotti.
Chiesta invece l’archiviazione del procedimento a carico di altri cinque dipendenti Vincenzo Lioce, Maria Lasaponara, Salvatore Ignoni, Francesco Renna e Carlo Rizzo.
Dovranno affrontare il processo invece i quattro operai deputati alla pulizia del serbatoio che esplose provocando la morte di Manfreda ma anche il ferimento di altri quattro operai.
BrindisiOggi
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