BRINDISI- Un‘ intervista a tutto campo sui diversi temi che vanno dalla politica internazionale a quella nostrana.
Nichi Vendola, intervistato dal giornalista e scrittore Pino Scaccia, ha chiuso l’appuntamento della festa di Sviluppo e Lavoro, che si è disputata a Parco Maniglio nell’arco della scorsa settimana.
Si inizia con la delicata situazione siriana, rivolgendo un appello per la pace: “Le nazioni più ricche – afferma il presidente della Regione – dovrebbero capire che non esistono guerre né umanitarie né democratiche”. Tra le possibili derive della situazione mediorientale, infatti, Vendola mette l’accento sulla possibilità quella del fondamentalismo: “Una volta sconfitto Assad – aggiunge –, il pericolo è che il paese possa finire nelle mani della fazione vicina ad Al Qaeda”. Ci sarebbe, quindi, secondo il presidente della Regione, “il rischio di islamizzazione di paesi che vedranno l’Occidente come il nemico che ha tolto loro le libertà”.
Quindi, è stata la volta della situazione economica nazionale: “Bisogna parlare – prosegue – della situazione reale del paese. La scena pubblica ha visto negli ultimi tempi diverse discussioni su ciò che sarebbe stato se non fossero state messe in campo le misure adottate. Ci vien detto che tanto staremo meglio. Staremo meglio quando? ”. Per questo, il governatore punta fortemente agli investimenti in una politica industriale che sia rispettosa del territorio: “L’acciaio è in crisi non solo a Taranto – continua – ma anche a Piombino, Terni e Torino. Uscire dal siderurgico, comunque, equivarrebbe ad un suicidio, anche se questo non vuol dire che dobbiamo sorbirci gli inquinanti”. La parola d’ordine, quindi, sarebbe quella dell’ambientalizzazione.
“La crisi – dice ancora Vendola – deve essere interpretata come un’occasione per cambiare modello di sviluppo”.
Tra i termini più usati in questi mesi, lo “spread”: “Si tratta di una potente forma di manipolazione dell’immaginario, se ne parla tanto ma non si fa lo stesso con la disoccupazione giovanile o dell’impoverimento dei ceti medi: la loro povertà fa paura, c’è uno scivolamento improvviso che è un rischio per la democrazia”.
Uno dei temi principe della politica italiana è invece il dibattito su Berlusconi: “Al principio di legalità – dichiara ancora Vendola – non deve subentrare quello del consenso popolare”.
Il governatore guarda quindi al dibattito politico, affermando di essere sempre nell’ordine del confronto civile ed auspica che si creino le condizioni perchè il sistema sanitario possa migliorare, creando nuove opportunità di reperire le migliori capacità, eliminando il numero chiuso e rendendo democratico l’accesso alle alte specializzazioni.
Successivamente, è tempo per uno sguardo all’interno della sinistra, che “C’è e non c’è”. Secondo Vendola, infatti, “se la sinistra si confonde con i ceti politici, rischia di essere assimilata alle altre forze”. Da qui la richiesta di guardare alle parole di papa Francesco che “ha restituito il valore della solidarietà. Quando la sinistra si comporta come un’aggregazione di amministratori di condominio e dimentica di essere la voce del dolore e della speranza del mondo, allora questa parola non ha più alcun significato ”. Per quanto riguarda la politica in genere, invece, ci sarebbe un cambiamento di atteggiamento: se da una parte prima la politica era occasione di felicità, adesso la situazione diventa opposta, in quanto “il dibattito pubblico è regredito culturalmente e c’è una gara a chi fa più demagogia”.
Dopo la difesa del piano paesaggistico, c’è un riferimento anche ad Enel ed alla battaglia sul danno sanitario: “Non lotteremo – continua ancora il governatore – contro le aziende perchè chiudano, ma perchè trasformino il loro approccio”.
Francesco Trinchera
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