Siamo al delirio: il Pdl si ricrede su Haralambides: “Si dimetta”

BRINDISI- Provocazione, rottura o strategia? Gli esponenti del pdl provinciale chiedono al presidente Haralambides di dimettersi. Proprio loro che due anni fa avevano sostenuto la sua nomina. Oggi ammettono di averlo fatto, ma si ricredono sul suo operato e chiedono le sue dimissioni. “A distanza di oltre due anni dalla nomina del professor Haralambides a presidente dell’Autorità portuale di Brindisi- affermano Luigi Vitali, Pietro Santoro e Mauro D’Attis– dobbiamo constatare il fallimento totale della sua attività a favore dell’istituzione brindisina. Ci assumiamo la responsabilità della sua designazione avvenuta per il prestigioso curriculum che, per la verita’, lo vede eccellente docente universitario ma non lo ha aiutato affatto a dare al porto di Brindisi quello slancio del quale ha bisogno”.

La reazione degli azzurri si scatena il giorno dopo la notizia della proposta di Haralambides di un esponente del pd leccese a segretario generale dell’ente, Cosimo Casilli. Un accordo trasversale che a quanto pare al centrodestra forse non è andato giù.

 “In questo periodo si è dimostrato uomo non incline al dialogo, refrattario al confronto ed ai contributi di chicchessia- continuano dal Pdl-  Chiuso nella sua torre d’avorio e proteso a trovare coperture politiche da larghe intese che protraessero la sua permanenza a Brindisi al di la’ e contro i suoi demeriti. Piu’ volte, pubblicamente, ha denunciato di essere vittima di congiure e di ricatti: forse è arrivato il momento di fare nomi e cognomi. Per  il bene di Brindisi e del suo porto ,che rischia di essere degradato a succursale di Bari o Taranto, ed anche nell’interesse umano e professionale del professore Haralambides, lo invitiamo ad un atto di orgoglio e dignità: si dimetta”.

Insomma Haralambides adesso è stato isolato, per capire quale il futuro della sua gestione al porto brindisino bisognerà attendere il 18 prossimo con la discussione del bilancio, banco di prova per la sua tenuta. Chissà però se la nomina di Casilli non farà ricredere gli esponenti del centrosinistra e alla fine il professor greco sarà sostenuto da chi sempre lo ha osteggiato.

Sempre che non decida di andare via prima.

 BrindisiOggi

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