MILANO- Mentre a Brindisi l’amministrazione comunale e le associazioni ambientaliste sostengono la chiusura della centrale Edipower, la società ha presentato nella giornata di oggi al ministero dell’Ambiente il piano di adeguamento per gli impianti della centrale di Brindisi nord. Lo ha comunicato la stessa società con una nota diffusa alla stampa. Il piano è in ottemperanza a quanto previsto dal decreto AIA in vigore, ottenuto da Edipower lo scorso anno. “Al contempo – scrive la società- si procederà, entro la fine del mese di settembre, a richiedere una nuova AIA basata sul progetto già presentato agli enti, alle associazioni, ai sindacati e ai comitati brindisini a gennaio 2013. Di questo, la società ha già provveduto ad informare il Ministero dell’Ambiente”.
Progetto che non aveva però convinto il sindaco Consales e molte associazioni. Il primo cittadino ha sempre sostenuto che A2A stava prendendo tempo per non provvedere allo smantellamento degli impianti.
Nel nuovo progetto per la centrale di Brindisi, Edipower, prevede il dimezzamento della produzione di energia, e l’utilizzo del ciclo combinato, 90 per cento a carbone e 10 per cento di combustibile rinnovabile alternativo, ricavato da CSS e CDR. In pratica dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, i cosiddetti tal quali (la busta nera). Per produrre il quale A2A ha ottenuto un brevetto internazionale. Il nuovo combustibile potrà essere prodotto in un impianto situato in un raggio di circa 20 km dalla stessa centrale.
“In questo modo- spiega l’azienda- sarà possibile garantire una riduzione dei costi di esercizio dell’impianto e il dimezzamento delle emissioni in atmosfera con ricadute positive per l’ambiente, l’economia e l’occupazione locale diretta e indiretta, obiettivi che superano e migliorano quelli del Piano di Adeguamento”.
Negli investimenti del progetto si prevede: lo smantellamento dei gruppi 1 e 2; il nuovo sistema di ricezione e stoccaggio del combustibile alternativo; il sistema di combustione; il nuovo sistema per il trattamento delle ceneri pesanti; nuovi filtri a manica; l’adeguamento del sistema di trattamento acque di centrale; il potenziamento del denox (sistema di denitrificazione), mediante la revisione del sistema di abbattimento degli NOx (ossidi di azoto); il reattore a secco per l’abbattimento dell’acido cloridico.
“Auspichiamo- conclude la società- che la fase autorizzativa del progetto, per il quale verrà richiesta la nuova AIA, possa avvenire in un clima costruttivo con le parti coinvolte, al fine di assicurare al territorio una valutazione oggettiva delle proposte in esso contenute”.
BrindisiOggi
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