BRINDISI- “Gli studenti fuorisede vanno ascoltati. I risultati delle elezioni europee vanno letti in chiave costruttiva” . È così che l’onorevole Chiara Gemma, da pochissimo riconfermata al suo secondo mandato al Parlamento europeo, osserva i dati e i numeri dei ragazzi fuorisede che, per la prima volta hanno avuto l’opportunità di esercitare il loro diritto di voto nella città in cui vivono e studiano o lavorano. “Un passo di grande civiltà quello che ha permesso a questo governo di garantire ai ragazzi di votare non esclusivamente nei luoghi di residenza, ma a mente fredda dobbiamo riflettere sul messaggio che hanno voluto inviarci”. Da pedagogista, Chiara Gemma, riparte sempre dai più giovani, coloro i quali ha incontrato nelle scuole di ogni ordine e grado nel corso del suo primo mandato, portando avanti un compito che sentiva responsabilmente “accorciare le distanze tra l’Europa e il Mezzogiorno”. E proprio la sua amata Puglia, con 4107 votanti fuorisede, consegna un quadro di attese e aspettative, che ribalta quello delle europee per il resto degli italiani. “I ragazzi, evidentemente più attenti ai temi affrontati dalla sinistra, si sono riconosciuti in quella parte di politica. È nostro dovere oggi più che mai ascoltare di più i loro bisogni. Sento l’obbligo morale di incontrare proprio gli universitari, ragazzi con i quali abitualmente interagisco e che costituiscono il mio universo. Negli ultimi cinque anni mi sono recata in moltissime scuole, ma questo mandato nasce con un nuovo bisogno, tornare a dialogare con gli universitari, individuando temi comuni per fruttuose conversazioni, foriere di progetti”. “Il docente – aggiunge e conclude Chiara Gemma – esiste se vi sono studenti. Con loro parlerò di progettazione europea, di allargare gli orizzonti e di sicurezza occupazionale, scegliendo percorsi e opportunità che da Bruxelles potrò loro presentare più facilmente. Penso subito alla newsletter che diramo mensilmente. Un appuntamento che presenta occasioni di crescita per tutti coloro i quali avranno il piacere di mettersi in gioco, abbandonando la comfort zone. Sono sicura che i ragazzi di oggi arricchiranno il mio ufficio, regalandomi scambi proficui. Li ringrazio per aver esercitato il diritto di voto e per aver stimolato tale riflessione. Non dimentichiamo che il meglio nasce da dibattiti generati da opinioni differenti”.
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