BRINDISI- Il rudere all’interno parco Cesare Braico di Brindisi resta un pericolo “gravissimo” per l’incolumità dei cittadini, vice segretario cittadino della Casa dei moderati, Giampiero Epifani scrive alla Asl, al sindaco , alla Polizia Locale e al prefetto. Sono trascorsi anni e dopo decine di denunce e segnalazioni nulla è cambiato. Promesse disattese e delusione fanno da contorno ad una situazione che si trascina senza alcun risultato , ma c’è chi non molla , chi continua a puntare i riflettori su quella situazione di degrado inaudita che continua a insistere all’interno dei uno dei parchi urbani più grandi e più frequentati della città : il Cesare Braico. Giampiero Epifani è una di quelle persone che negli anni ha portato avanti questa battaglia e continua a farlo nella speranza di restituire sicurezza e dignità a questo polmone verde. Quella che pubblichiamo di seguito è la lettera indirizzata alle autorità locali e all’ammi9nistrazioni competenti , nella speranza che qualcosa cambi.
“La pubblica incolumità, deve essere un dovere primario per chi riveste incarichi importanti sul territorio, insieme alla soluzione di problematiche legate al degrado, ai disagi sociali, alla sicurezza e alla tutela dell’ambiente. Come componente del comitato “Salviamo il Parco Cesare Braico” denunciai l’improcrastinabile esigenza di correre ai ripari per il ripristino delle condizioni minime di sicurezza, all’interno del parco, con riferimento in particolare all’abbattimento o messa in sicurezza di un immobile sito all’interno del polmone verde e di proprietà della Asl.
Mai avrei pensato che a distanza di 12 anni dalla diffida fatta dal Comune di Brindisi nei confronti della Direzione generale della Asl potesse essere ancora disattesa. A settembre 2021, l’Asl di Brindisi, (proprietaria dell’ex sanatorio presente all’interno del Parco) aveva fatto sapere attraverso la stampa che, “l’Area tecnica stava lavorando allo studio di fattibilità per la demolizione dell’immobile”, fu anche reso noto che il costo previsto per l’intervento si sarebbe aggirato su circa 300mila euro. L’ottimismo delle dichiarazioni dimostrava una chiara volontà a risolvere il problema. Siamo nel 2024 e tutto è rimasto come prima. Perché l’Asl non ha ottemperato alla diffida del commissario prefettizio? Perché chi doveva far rispettare la diffida non lo ha mai fatto in tutti questi anni? Ogni volta bisogna aspettare la tragedia prima di procedere con gli atti concreti? Il parco continua ad essere frequentato da persone di ogni età, bambini compresi. Corriamo il rischio serissimo sulla pubblica incolumità dei frequentatori che una passeggiata si trasformi in un tragico evento. Chiediamo alle persone in indirizzo di attivarsi affinché sia definitivamente risolta questa gravissima situazione”.
BrindisiOggi
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