BRINDISI- Le Segreterie di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL di Brindisi, hanno inviato al Presidente Michele Emiliano, agli Assessori Alessandro Delli Noci, Sviluppo Economico, Sebastiano Leo Lavoro e Leo Caroli Presidente Comitato Monitoraggio Sistema ‘Economico Produttivo ed Aree di Crisi (SEPAC) una richiesta per l’attivazione di un Tavolo per il rilancio industriale del settore Chimico.
Quello che segue è il testo integrale della richiesta:
Le scriventi segreterie sindacali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL registrano un clima di crescente stato di rallentamento delle produzioni, delle attività e degli investimenti nelle aziende del comparto chimico, condizione che si presenta in maniera generalizzata a livello europeo, nazionale, con importanti ripercussioni, anche, nella Regione Puglia e in particolare nel Polo Chimico di Brindisi.
Uno stato di malessere diffuso a causa dei continui rallentamenti e contrazioni dei mercati, al periodo di transizione che stiamo attraversando, all’incremento dei costi energetici nelle aziende particolarmente energivore, alla mancanza di chiare politiche industriali del Governo che non favoriscono investimenti e sviluppo nel nostro Paese.
L’impatto sui risultati finanziari delle aziende nel corso del 2023 è stato duro con una domanda debole che ha provocato il crollo dei prezzi dei prodotti chimici, condizione che rischia di non avere nessuna significativa ripresa nel 2024, la mancanza di competitività sta spingendo le aziende a mettere fuori servizio e/o chiudere definitivamente gli impianti.
Questa condizione si sta verificando, anche, a Brindisi, tutte le aziende della chimica di base e della chimica farmaceutica e della Gomma Plastica, stanno subendo questo fenomeno con grandi ripercussioni sui lavoratori diretti e dell’indotto.
La già avvenuta dismissione dell’impianto P9T della Basell di Brindisi, con un esubero di 46 addetti diretti, rischia di generare un effetto domino e compromettere in maniera significativa l’intero petrolchimico di Brindisi, il sistema industriale del territorio e l’intera filiera della chimica di base italiana, con un effetto devastante sui lavoratori diretti, terzi e dell’indotto.
In altri Paesi europei si stanno lanciando specifici Piani per sostenere l’industria chimica, affrontare la transizione energetica con nuovi progetti, nuovi prodotti e nuove tecnologie, in Italia è stato chiesto più volte, da parte Sindacale, un Tavolo della Chimica, che il Governo stenta a convocare.
Crediamo che stante la particolare situazione di Brindisi, sia opportuno aprire la discussione con un Tavolo Regionale, con la partecipazione dei Ministeri competenti, le Istituzioni Locali, le Parti Sociali e le Imprese per valutare ogni possibile azione del Governo, rivendicare e rilanciare investimenti per lo sviluppo delle aziende del Polo Chimico di Brindisi.
Un tavolo preliminare e di supporto al già richiesto Tavolo della Chimica Nazionale per il quale si attendono ancora sviluppi.
L’innovazione resta uno dei punti di forza del settore lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclo, chimico e meccanico della plastica non diversamente riciclabile, energie rinnovabili, elettrificazione e plastica ad alta tecnologia, possono contribuire a soddisfare le condizioni previste dal Green Deal europeo.
Va avviata una discussione con l’industria e con tutte le altre parti interessate sul possibile sviluppo di un “patto chimico” regionale e nazionale per sostenere lo status del Paese come sede dell’industria chimica. Serve ricercare sussidi fiscali sull’energia per il settore industriale.
Per tutto quanto sopra esposto richiediamo di convocare il tavolo di confronto richiesto per esaminare le opportunità di rilancio industriale del Polo Chimico di Brindisi.
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