BRINDISI – Alla fine dell’anno riaprirà il Cie di Restinco. Nel Centro di identificazione ed espulsione sono in corso i lavori di adeguamento della struttura che, entro il 2013, tornerà ad ospitare clandestini in attesa di essere rimpatriati. Ci saranno poco meno di ottanta posti a disposizione dove il Ministero dell’Interno, in base alle esigenze del Paese, trasferirà gli immigrati.
“Stiamo seguendo il progetto del ministero – hanno confermato dalla prefettura – che porterà alla riapertura del Cie. Ovviamente secondo le indicazioni che giungeranno dal governo”. In relazione al numero di ospiti, ci dovranno essere almeno una settantina di unità (suddivise in quattro turni di lavoro giornalieri) delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza: come in passato, saranno utilizzati poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari della Marina.
Nata, nel 1999, come Cpt (Centro di permanenza temporanea), la struttura di Restinco ha subìto diverse trasformazioni ed adeguamenti relativi proprio al cambio di destinazione d’uso: nel 2007 è diventata Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) e dal 2009 anche Cie con la doppia funzione. Questa convivenza tra immigrati liberi e in stato di detenzione ha portato ad una separazione delle due aree ma con la conseguente riduzione degli standard di sicurezza. Al punto che, soprattutto negli ultimi mesi in cui è stata attiva la doppia funzione, si sono verificati spesso tentativi di fuga, sassaiole e rivolte che hanno provocato disagi e feriti anche tra le forze dell’ordine. Fu proprio in seguito all’ennesimo tentativo di fuga, già nel febbraio del 2011, che l’allora ministro per l’Interno Roberto Maroni decise di destinare a Restinco 1,3 milioni di euro per l’adeguamento strutturale. Denaro da impiegare proprio per migliorare gli standard di sicurezza. Sempre dallo Stato, per l’accoglienza degli immigrati stagionali furono destinati 1,6 milioni di euro per Brindisi, 502mila euro per Villa Castelli e 951mila euro per Fasano.
La prefettura di Brindisi segue il progetto così come pure, nell’ambito del settore immigrazione, anche l’iter previsto dall’Accordo di integrazione per gli immigrati che devono ottenere il permesso di soggiorno. Resta da capire se dal Viminale esiste l’intenzione, una volta riaperto il Cie, di potenziare il personale delle forze dell’ordine per far fronte a questa ulteriore esigenza.
Francesca Cuomo
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