BRINDISI- Ha per titolo “Gente di facili costumi” la commedia in arrivo al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi venerdì 29 dicembre (sipario ore 18.30), con protagonisti Flavio Insinna e Giulia Fiume, per la regia di Luca Manfredi. Per lo spettacolo è disponibile – fino al 29 dicembre in biglietteria e online su rebrand.ly/
Era il 1988 quando Nino Manfredi portò in scena questa divertente pièce a due personaggi, scritta a quattro mani con Nino Marino e interpretata con Pamela Villoresi. Dopo circa trentacinque anni dal suo debutto, la commedia mantiene inalterata la sua modernità e tutta l’ironia dei due personaggi rappresentati, che rendono la storia straordinariamente attuale. Ugo è un intellettuale sui sessant’anni, nella vita si barcamena scrivendo parti per il cinema e la tv che non gli piacciono; Anna è una giovane prostituta che tira a campare facendo la “vita” ma che sogna un futuro migliore tra le giostre di un Luna Park. Due “mondi” contrapposti che si incontrano a seguito di uno screzio tra vicini: Anna, rumorosa e distratta, rincasa tutte le notti facendo un gran fracasso; Ugo, che abita al piano di sotto e non riesce a chiudere occhio, sale sulla terrazza del condominio per protestare. Nonostante le iniziali resistenze, i due iniziano a riconoscere nelle loro differenze un motivo per avvicinarsi. La forzata convivenza li porta a scoprire gli aspetti più autentici e vulnerabili l’uno dell’altro. Ugo trova in Anna un’ispirazione inaspettata per i suoi scritti, mentre lei vede in lui una figura che le offre un senso di sicurezza e stabilità. Le loro conversazioni notturne, i gesti di cura reciproca e i tentativi di Anna di aiutare U
«Quando il produttore mi ha proposto di riportare in scena la commedia per fare un affettuoso omaggio a mio padre Nino – ha detto il regista Luca Manfredi -, la sua idea mi è piaciuta subito. Così, nel rispetto degli autori e del testo, provando lo spettacolo con Flavio e Anna mi sono limitato a velocizzare qualche passaggio, cercando di sottolineare al meglio le diversità dei due personaggi, anche giocando sulla romanità trattenuta e colta di Flavio e sull’esuberante “catanese” di Giulia, ma mantenendo l’ambientazione originale della storia nella Roma ancora poco multietnica del quartiere Esquilino degli anni Ottanta, quando il mondo delle prostitute era ancora prevalentemente “nostrano”. La mia regia, quindi, si ispira a quella originale ma propone con discrezione qualche variazione adattandosi meglio alle caratteristiche dei due nuovi interpreti della pièce».
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