ROMA- Ridurre i tempi di percorrenza dei treni Lecce-Bari-Milano e prevedere lungo la linea Bari-Lecce una fermata all’ospedale Perrino di Brindisi. Queste alcune proposte emerse in un incontro – promosso dalla Associazione culturale “L’Isola che non c’è” – che si è tenuto a Roma, tra l’ad di Rete ferroviaria italiana, Gianpiero Strisciuglio, e una delegazione composta dal direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, dalla presidente Anci-Puglia, Fiorenza Pascazio, dall’assessore regionale ai Lavori pubblici della Regione Molise, Michele Marone, dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, dall’arcivescovo emerito di Taranto monsignor Filippo Santoro, dall’economista Gianfranco Viesti e guidata dal presidente onorario dell’Associazione, il giornalista Franco Giuliano.
L’incontro aveva l’obiettivo di promuovere l’Alta velocità sulla dorsale Adriatica, la riduzione dei tempi di percorrenza lungo la linea attraverso la cancellazione di alcune fermate, in particolare da Bologna a Milano.
Sul tavolo anche la proposta di De Nuccio di realizzare a beneficio della linea Bari-Lecce una fermata al Perrino. Il direttore generale ha evidenziato, dati alla mano, i motivi che giustificano questa fermata e spiegato quali effetti positivi potrebbe avere la costruzione di una banchina o di un sottopassaggio che al momento manca.
“L’ospedale – ha detto De Nuccio – ha circa 2 mila dipendenti e nel 2022 i ricoveri sono stati oltre 18 mila 600, con 2 mila 400 pazienti provenienti da altre province pugliesi e 300 da fuori regione. È evidente quanto una fermata potrebbe essere utile per permettere a lavoratori, pazienti e loro familiari di raggiungere agevolmente l’ospedale. L’amministratore delegato di Rfi, l’ingegner Strisciuglio, si è detto disponibile ad accogliere questa proposta e ad approfondire l’argomento. Confidiamo – ha concluso De Nuccio – in una risposta positiva da parte di Rfi”.
Come al solito il clamore come obiettivo elettorale.Sembra rivedere i film di Toro’:” Vota Antonio vota la trippa”
Purtroppo per la politica locale la non c’é trippa per