Alessandro Piva torna alle sue radici pugliesi con il funerale della Regina. L’intervista

BRINDISI- Alessandro Piva, regista pugliese trapiantato a Roma, sta ultimando i lavori per il suo ultimo film, “I milionari”, girato a Napoli e in uscita nel 2014, ma non ha voluto mancare l’occasione per essere il maestro di cerimonie in occasione del funerale della regina, sabato 24 agosto a Torre Regina Giovanna, l’estremo saluto a un’estate che ha visto sul palco della location di Apani i nomi grossi della musica italiana: da Daniele Silvestri a Neffa, Da Nina Zilli a Raphael Gualazzi, fino ai nostrani Boom Da Bash.

Di nuovo a Torre Regina Giovanna dopo l’esperienza di 2 anni fa, quando riportasti “La capa gira”, per i  10 anni dall’apparizione sul grande schermo, nella cornice della regina. Perché?

L’anno scorso, al rientro a Roma dalle mie vacanze rigorosamente made in Puglia, ho portato l’automobile all’autolavaggio per scrostare il fango e toglier via la terra rimasta dalle mie scorribande per le campagne pugliesi. I clienti che venivano dopo di me avevano la vettura nelle stesse identiche condizioni e ho capito che anche loro erano di ritorno dalla Puglia. Dopo aver attaccato bottone con loro mi hanno detto che erano stati “allu funerali ti la Regina” in un romanesco sporcato da un incerto pugliese. Sapevo benissimo di cosa stavano parlando ma ho finto di essere all’oscuro per sondare il loro parere in merito. Erano entusiasti: per farli smettere di parlare della festa li avrei dovuti abbattere. Per quel gruppo di ragazzi romani, “lu funerali” è stato l’ultima occasione per fare un pieno di energia prima del rientro e della routine quotidiana della città. “La festa di fine estate che tutti sognano”, mi hanno detto. Così, quest’anno, appena mi è arrivata la proposta, l’ho colta al volo per avere un ruolo da protagonista nell’ultimo atto dell’estate salentina che è anche un rito propiziatorio e foriero di cose buone.

Quest’anno la regina morirà con una colonna sonora in blues? Cos’è per te questa musica?

Il blues è adattissimo per un funerale. È una musica che parla di morte ma anche di vita. Il blues rappresenta il ritmo giusto per vegliare la regina e salutare l’estate. Per darsi appuntamento all’anno prossimo cullati dai riff che si suonavano nei campi di cotone per rendere meno faticoso e più veloce il passare del tempo.

Quale sarà il tuo ruolo in questa cerimonia unica nel suo genere?

Attorno alla struttura ruotano, oltre ai grandi artisti del pop e dell’elettronica, le più grandi firme della musica contemporanea, una serie di personaggi borderline. C’è tutto un microcosmo popolato da figure strane, tutte figlie della terra intorno a Torre Regina, che godono, a volte anche inaspettatamente, di una solida popolarità sul web. Sono anche loro degli artisti e il mio compito sarà quello di armonizzare la loro presenza e le loro perfomance, davvero imperdibili, col resto dello spettacolo, formato da show nello show, con puntate tra musica, arti visive, teatro ed esibizioni di varia natura. Cercherò, inoltre, una cifra musicale per commentare quello che avviene con l’aiuto di un sound designer, una cosa un po’ particolare e molto coinvolgente che permetterà di far muovere le cosce al ritmo di musica mentre tutto intorno accadono cose dell’altro mondo.

Stai ultimando il montaggio del tuo ultimo film, “I milionari”. Ma Alessandro Piva dove lo trova il tempo per il funerale di Torre Regina Giovanna?

In realtà, il funerale cade proprio a fagiolo. Ho accettato la proposta di essere il maestro di cerimonie del funerale di buon grado. Siamo alla fine delle mie vacanze, dopo le riprese, effettuate a Napoli, e il montaggio de “I milionari”, progetto cui mi sono appassionato molto e che vedrà la luce, probabilmente nella primavera del 2014, e l’idea di potermi concedere l’ultima iniezione di energia e vitalità prima di tornare in sala montaggio per gli ultimi ritocchi al film, mi va a genio. Il funerale è un evento unico e parteciparvi è un piacere e un onore oltre che un’occasione per salutare l’estate nel modo migliore possibile.

Maurizio Distante

 

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