Cellie su Edison e torcia: “Serve una nuova mobilitazione”

INTERVENTO/ di Giuseppe Cellie (ex consigliere comunale ed ex presidente del consiglio comunale). “L’opera sorgerà “in posizione prossima al varco di Accesso Morena Est in area attualmente libera da impianti, asfaltata, dotata di sottoservizi e caratterizzata dalla presenza di viabilità ferroviaria e stradale che limita ed attraversa l’area stessa

La banchina di riferimento per l’ormeggio delle navi metaniere e bettoline è sempre il molo di Costa Morena Est.”

Eccolo qua l’enorme regalo che l’autorità portuale, con la complicità dell’amministrazione comunale Marchionna a guida Fratelli d’Italia con Oggiano assessore e vicesindaco, sta facendo a Edison compromettendo per sempre il futuro del nostro porto e della nostra città: la più strategica e preziosa delle banchine per il peggiore dei progetti possibili.

E la torcia elevata è solo una parte del problema.

Tutto questo progetto è un’autentica offesa alla nostra città, uno sfregio insopportabile che riporta alla memoria la vigliaccheria subita per decenni da Brindisi, considerata colonia e terra di conquista.

Qualcuno ha deciso che Brindisi, nel 2023, deve tornare ad essere la capitale dello sfregio morale, dei predatori degli appalti, dei mendicanti del subappalto, dei turlupinatori della politica e dei servi sciocchi di ogni ordine e grado pronti a mortificare ancora una volta la storia e a bruciare le speranze della città e delle nuove generazioni.

È chiaro il disegno: affondare per sempre il porto di Brindisi e con le nostre risorse rilanciare lo scalo di Bari.

L’accanimento contro la nostra città viene portato avanti ormai da diverso tempo con “impegno e dedizione” e adesso trova anche sponda nell’amministrazione comunale con il sindaco Marchionna pilatesco con la città ma attento a non scontentare il suo vice Oggiano e pezzi della sua maggioranza già traballante.

Credo sia necessaria una nuova mobilitazione. Credo sia necessaria, e non più rinviabile, una vera e propria prova di maturità democratica e di orgoglio cittadino.

Chiedo a tutte le forze politiche della maggioranza, ed ai rappresentanti di esse,  in dissenso (abbiamo visto che fortunatamente ci sono e si sono fatti sentire) su questo tema e contrari alla svendita della città di uscire allo scoperto senza alcun timore e con chiarezza fino a mettere in discussione la stessa amministrazione e chiedo alle forze di opposizione di stringersi intorno alla difesa della città senza retorica e senza demagogia strumentale (tanto conosciamo bene chi sono i sostenitori di questa porcata che oggi sono minoranza in consiglio e che ieri facevano mancare i numeri).

Non chiedo certamente l’intervento della Regione e del presidente Emiliano del quale la nostra città ricorderà l’ignavo cinismo con cui ha scelto di voltare le spalle per mere considerazioni di calcolo elettorale.

Ma mi piacerebbe sapere il presidente della provincia Matarrelli che opinione ha al riguardo.

Così come vorrei sentire almeno una voce di chiarezza (nell’uno o nell’altro senso) dell’on. D’attis.

Il futuro non può essere un pericoloso bombolone nel cuore del porto da 30 posti di lavoro (una miseria rispetto alle necessità presenti e future della città e soprattutto alle potenzialità del nostro porto, vale la pena ribadirlo), non può essere la stessa maledetta storia di sempre.

Brindisi ha già dato e anche troppo, adesso deve avere.

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