Terremoto nell’Adoc: lascia Zippo e l’intera dirigenza

BRINDISI – (di Lucia Pezzuto per il7 Magazine) Frattura nell’Adoc di Brindisi, dopo tredici anni Giuseppe Zippo lascia la presidenza provinciale, con lui si dimette in blocco l’intera dirigenza. Sin dalla nascita della sede brindisina Giuseppe Zippo è stato il punto di riferimento per tutti cittadini nell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori promossa dalla UIL. Oltre un centinaio di ricorsi vinti, decine di battaglie condotte a difesa del territorio, protagonista sempre dei
temi più scottanti quelli che in qualche modo potevano pesare sul futuro della città. Zippo ha rappresentato sino ad oggi attraverso l’Adoc i diritti di ciascuno, ecco perché l’annuncio delle dimissioni fatto qualche giorno fa è stato un colpo al cuore per tutti coloro che in questi anni hanno messo nelle sue mani le proprie battaglie ,ancora di più quando è stato reso noto che con lui andava via anche il gruppo dirigente da Corrado Adesso, Vicepresidente, ai dirigenti e componenti dell’Avvocatura rappresentata dall’Avv. Rossana Palladino, Avv. Marco Elia e l’Avv. Marco Masi. “ Abbiamo sempre operato in questi anni in piena autonomia senza condizionamenti di sorta e questo ci ha
permesso di costruire quello che è il soggetto sul territorio, da alcune valutazioni fatte non ci sono più le condizioni per poter rimanere l’associazione che siamo stati sino ad adesso- dice Giuseppe Zippo- Allora, o cambiavamo noi oppure qualcuno doveva rivedere alcune situazioni. Abbiamo espresso questa esigenza ai livelli organizzativi della associazione, non essendoci state le giuste assicurazioni abbiamo valutato che non potevamo
continuare più questa esperienza”. Di fatto il presidente dimissionario non svela quali siano nello specifico i reali motivi della rottura, è chiaro che l’Adoc essendo uno strumento in seno alla Uil , abbia avuto un motivo di contrasto piuttosto serio con il sindacato per portare il gruppo dirigenziale a questa decisione. “Una volta che ho assunto questa decisione , l’intera dirigenza mi ha seguito- dice con riconoscenza Zippo- è stato un gruppo compatto. Tredici anni di esperienza , siamo cresciuti insieme”. Zippo è stato il presidente dell’Adoc Brindisi sin dall’inizio, tutti
lo conoscono e lo stimano per aver dato voce ai cittadini anche talvolta anticipando le richieste. “Abbiamo cercato di interpretare i bisogni delle persone e dargli voce- dice- perché spesso non erano le persone che venivano a rappresentare i loro problemi ma siamo stati noi ad anticipare il pensiero delle persone ed intervenire. Non
è mai esistito un giorno festivo, o sera o mattina. Ogni volta che si è presentato un problema siamo intervenuti. Ci sono state anche le grandi questioni portate avanti dove parecchie associazioni si sono disimpegnate. Come per l’Arneo, ad esempio, noi ci siamo buttati dentro anche con enormi rischi. Perché farsi carico delle problematiche delle persone poteva andare anche male se non studiava bene la cosa e ci saremmo trovati con le persone che
avrebbero chiesto conto del nostro operato”. L’Adoc di Brindisi è stata partecipe di grandi battaglie sul
territorio ed ha sempre espresso il proprio pensiero : dal piano parcheggi alle tematiche sociali come la violenza di genere. Ha condotto diverse iniziative solidali anche durante il difficile periodo della pandemia. L’esperienza di Zippo nasce da una vicenda legata ad una scuola che semmai fosse stata trascurata avrebbe potuto avere risvolti catastrofici. “Una delle prime esperienze è stato il caso della scuola Cervellati in via Vittorio Veneto- racconta Zippo-eravamo sotto la giunta Mennitti. In quello stabile c’erano vecchi ambienti dei primi del novecento.
Avevano realizzato un controsoffitto e ci suonava strano perché era fatto in travi di ferro con pannelli abbastanza spessi insonorizzati. Un giorno pioveva ed i genitori ci segnalarono che cadeva acqua dal soffitto. Partì la segnalazione chiedendo l’intervento dei vigili del fuoco. Quando i vigili aprirono i pannelli scoprirono che il soffitto vero e proprio era danneggiato e cadeva a pezzi ed a reggerlo c’era solo quel controsoffitto. Ottenemmo, dopo tanta insistenza , la chiusura della scuola. All’epoca servì a dare avvio ai lavori di ristrutturazione ed a scongiurare una
tragedia nel caso in cui fosse crollato. Quell’istituto fu completamente rigenerato e restituito alla comunità. L’edilizia scolastica è stata una delle nostre principali battaglie per tutto il mandato. Come la sicurezza della Montessori , la scuola era vandalizzata e ricovero di ogni genere. Anche lì vi fu una grossa battaglia per ristrutturare la scuola ed installare un impianto di videosorveglianza”. L’impegno di Zippo e dell’Adoc si è manifestato anche attraverso tante iniziative di solidarietà contro la violenza di genere anche durante la pandemia quando tutto era
fermo . “Abbiamo realizzato un concerto sul monumento al Marinaio e la donazione della panchina rossa alla scuola media Giulio Cesare- dice- Nel dicembre , sempre periodo della pandemia, la raccolta dei generi alimentari con il coinvolgimento di tutte le scuole del Comprensivo Commenda. L’omaggio al personale sanitario con il concerto fatto sul piazzale dell’ospedale Perrino. L’ultima iniziativa di solidarietà è stata l’installazione dei 20 defibrillatori sugli autobus della Stp , nonostante le difficoltà economiche siamo riusciti a portare i defibrillatori a bordo dei
mezzi che garantisce il presidio mobile. Ma ci sono state anche le lotte fatte per i servizi pubblici per l’igiene urbana , siamo intervenuti una miriade di volte . Anche quando non c’era la raccolta porta a porta abbiamo cercato di monitorare le fasi di passaggio da una azienda ad un’altra. Facendo interprete delle esigenze dei cittadini sollecitando un miglioramento del servizio”.

L’Adoc con Giuseppe Zippo ha avuto una sensibilità verso il bene comune e verso i diritti dei cittadini che poche associazioni sul territorio hanno avuto. “Lascio a malincuore tutto questo- dice commosso- Passeggiavo per la città l’altro giorno e vedevo tutte le cose che non vanno. Prima potevi farti portavoce delle istanze dei cittadini attraverso l’associazione . Oggi non lo puoi fare più. Rimango dell’idea che un territorio può anche permettersi di non
avere una guida non autorevole però se tutte le compenti funzionano, dall’organi professionali , associazioni di categoria e quant’altro, ognuno può contribuire nell’avere una città diversa, migliore. Noi abbiamo rappresentato un pezzo della città funzionava”.

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