BRINDISI- Chirurgia generale al Perrino di Brindisi, annullati tutti gli interventi di oggi e domani. Sempre più in affanno il reparto di Chirurgia generale dell’ospedale Perrino di Brindisi dove per due giorni, oggi 14 e domani 15 giugno, sono stati annullati gli interventi programmati. Il reparto, diretto dal dottore Giuseppe Manca , è in difficoltà già da tempo. All’interno dell’Unità sono rimasti solo quattro medici, palesemente non sufficienti a coprire i turni. La carenza di personale medico ha determinato una situazione che si fa sempre più critica e che in alcuni casi ha determinato anche la chiusura dei reparti come nel caso del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Camberlingo di Francavilla Fontana e prima ancora del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Ostuni. Quando la Asl ha annunciato la chiusura a Francavilla aveva anche precisato che si sarebbe trattato di una situazione temporanea e si dava come data prevista per la riapertura quella del 5 maggio. Così , ovviamente, non è stato. Il prolungarsi della chiusura ha di fatto creato tantissimi disagi e sovracaricato il Perrino di lavoro. In questi giorni la Asl di Brindisi ha inviato una comunicazione con la quale ha fatto il punto della situazione e precisato che “il management aziendale ha attivato tutte le procedure amministrative finalizzate al superamento delle criticità e quindi alla riapertura dell’unità operativa”. L’azienda sanitaria sottolinea che sono numerose le azioni, messe in atto già dal 2022, che però, ad oggi, non hanno consentito di colmare le carenze di organico. Ed a un certo punto dice di aver messo in piedi due procedure concorsuali ordinarie nel 2022; una procedura concorsuale a gennaio 2023; una richiesta di utilizzo delle graduatorie concorsuali delle altre aziende sanitarie della regione a gennaio 2023. Il dato più drammatico è che alle convocazioni nessuno ha accettato l’incarico così come non ha avuto esito una ulteriore richiesta di disponibilità alle altre Asl ad aprile 2023, supportata da una nota di invito della Regione. Lo stesso vale per l’avviso per medici in quiescenza ad aprile 2023, anche qui non ha risposto nessuno. In ultimo, la già citata procedura concorsuale bandita a gennaio 2023 e conclusa nei giorni scorsi non si è per il momento rivelata risolutiva, dice la Asl, alla convocazione immediata, non tutti gli idonei selezionati si sono presentati e alcuni hanno chiesto un rinvio per il breve preavviso. Ora si aspettano gli esiti definitivi nei prossimi giorni. “Si conferma l’impegno- conclude la Asl- per ripristinare in toto e quanto prima l’attività assistenziale. I reparti chiudono per carenza di personale medico necessario alla copertura assistenziale sulle 24 ore”. La situazione non cambia neppure ad Ostuni dove il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale convertito in reparto Covid durante la pandemica non è stato più riaperto dopo il fine emergenza. Questo nonostante l’Unità operativa eseguisse centinaia di interventi l’anno e rappresentasse un punto di riferimento per la provincia brindisina. Nel frattempo sono almeno 600 i pazienti in lista di attesa per interventi di vario genere che dovrebbero essere eseguiti presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Interventi che, ovviamente, vista la mole di richieste , non si riesce ad evadere. Resta il Pronto Soccorso in stato di emergenza, stato dichiarato tale a dicembre scorso dal direttore generale allora in carica, Flavio Roseto, e per il quale più volte si è provato a fare “pressing” sui medici di altri reparti al fine di trasferirli in Emergenza ed Urgenza. Il sistema non ha funzionato un gran ché visto che poi le Unità operative erano comunque in affanno. La dimostrazione nell’allarme lanciato tanto dal reparto Utin quanto da quello di Chirurgia Generale. I ben informati dicono che più volte sono state inviate sollecitazioni alla direzione generale paventando il rischio chiusura dei reparti stessi sempre per carenza di personale sanitario.
BrindisiOggi
E’ bene, come medici, non lamentarsi altrimenti i politici dicono di andare in pensione o di mettersi in aspettativa. Mai, pero’, nessun politico ha detto che per risolvere il problema darebbe il suo stipendio scambiandolo con quello di un medico!