BRINDISI – Il sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori e lavoratrici dell’Enel di Cerano, diretti e delle ditte appaltatrici, per chiedere impegni certi e sicuri per il processo di decarbonizzazione legato alla chiusura della Centrale Enel di Cerano nel 2025 .
Questa decisione è stata presa nella riunione promossa dal Sindacato Cobas venerdì 9 giugno presso il Break 24 dopo una ampia discussione con i lavoratori intervenuti.
Il Cobas nella lettera inviata all’Enel ed alle ditte, per doverosa conoscenza alla Prefettura di Brindisi, dichiara lo stato di agitazione e chiede di svolgere il tentativo di conciliazione previsto per legge .
Lo scopo di questa serie di iniziative è per arrivare ad un incontro in Prefettura a Brindisi nei prossimi giorni alla presenza dell’Enel dove mettere mano ad un reale programma di transizione energetica che preveda la ricollocazione dei lavoratori .
Il Cobas incontrerà nei prossimi giorni l’onorevole Mauro D’Attis, sostenitore della legge per la decarbonizzazione del sito brindisino di Cerano, per capire se il programma stabilito nella stessa legge sta proseguendo.
<Sono anni che il Cobas persegue questi obiettivi ed è il momento di capire se alle parole seguono i fatti – afferma iol segretario provinciale Cobas Bobo Aprile – Brindisi è una città che ha sempre raccolto le briciole ,che si è vista scippare di tutto nel corso degli anni, di essere ricordata solo quando si devono fare investimenti nocivi. E’ arrivata l’ora di dire basta , davanti ad un futuro che vede sempre più probabile la sua cancellazione definitiva>.
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