Carenze Iacp, “Non siano favoriti gli interessi di pochi”

BRINDISI- Nel pieno delle ferie d’agosto hanno voluto dire la loro, la Cisl Funzione Pubblica, il Coordinamento Sindacale Autonomo “Regioni Autonomie Locali” e le rappresentanze sindacali unitarie dell’Iacp, l’Istituto autonomo case popolari, in merito alla querelle sindacale innescata nei giorni scorsi dalla Cgil Funzione Pubblica e da dalla Uil. «La carenza di personale esistente nell’ente, come ampiamente risaputo, è dovuta al blocco del turnover nella pubblica amministrazione, volto al contenimento della spesa pubblica e previsto dalla normativa meglio nota come spending review voluta dal precedente governo presieduto da Mario Monti – spiegano dalle segreterie dei sindacati – Questo problema non riguarda solo l’Iacp ma è comune a tutte le amministrazioni. Per questo motivo riteniamo che sia necessaria una razionalizzazione dell’ente anche attraverso una rimodulazione dell’organizzazione del lavoro e dei relativi carichi individuali». Nella nota, firmata da Domenico Calcagno e Gianluca Tucci, rispettivamente coordinatore territoriale del Csa e segretario territoriale della Cisl Fp, si riprendono alcune delle questioni che le altre due sigle interessate, Cgil e Uil Fp, hanno sollevato nei giorni scorsi.

«Riguardo al presunto tentativo da parte dell’ente – si legge nel comunicato congiunto – di estromettere dalla delegazione trattante il “sindacato scomodo” con una delibera commissariale risalente al luglio scorso, bisogna dire che la delibera in questione stabilisce che un solo rappresentante per ciascuna delle organizzazioni sindacali territoriali di categoria possa essere accreditato. Tale orientamento vale per tutte le sigle, senza eccezione, e non si comprende per quale motivo dovrebbe essere riferito ad alcune, autodefinitesi scomode, anziché ad altre». Cisl Fp e Csa proseguono nell’analisi dei punti sollevati Cgil e Uil evidenziando i limiti delle proposte messe in campo dalle organizzazioni sindacali in materia di razionalizzazione e riduzione della spesa. «Non è neanche condivisibile – secondo Tucci e Calcagno – la proposta di tagli indiscriminati, magari che riguardino chi ha molteplici responsabilità, secondo una semplice logica ragioneristica. Questo approccio non apporterebbe beneficio sia al buon funzionamento dell’ente che ai dipendenti tutti che vedrebbero sbarrata la possibilità di poter esprimere la propria professionalità volta al raggiungimento dell’obiettivo primo della pubblica amministrazione: la qualità». Calcagno e Tucci, infine, concludono con una promessa che sembra anche una mano tesa verso i rappresentanti delle sigle sindacali che si sono mostrate critiche nei confronti dell’Iacp negli ultimi tempi.  «È fuor di dubbio che se qualcuno ha intenzione di favorire gli interessi di pochi a discapito dei molti, la Cisl Fp, il Csa e gli eletti Rsu nelle loro liste vigileranno per evitare qualsiasi discriminazione, nell’interesse di tutto il personale dipendente senza distinzione alcuna».


Maurizio Distante

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*