BRINDISI- Nuove case popolari alla zona Torretta di Brindisi, peggio delle baracche a parco Bove, a quasi due anni dalla consegna umido ed infiltrazioni di acqua hanno distrutto i mobili e fatto crollare i soffitti. Non c’è pace per 28 famiglie che nel 2021 hanno lasciato gli alloggi oramai fatiscenti di Parco Bove per le nuove case popolari alla zona Torretta , in piazza Pertini. Queste famiglie come molte altre che hanno avuto il privilegio, si fa per dire, di avere assegnato un alloggio popolare dal Comune di Brindisi , sono alle prese da diverso tempo con innumerevoli disagi causati proprio da problemi strutturale che nel frattempo hanno causato loro parecchi danni. Da due anni a questa parte, in pratica sin dal trasloco, le abitazioni hanno fatto letteralmente “acqua”. Infiltrazioni ed umido hanno causato il cedimento dei solai sia all’esterno che all’interno delle stesse case. I primi episodi si nono verificati nel 2021 con l’approssimarsi dell’inverno e delle prime piogge. L’acqua attraversando le intercapedini ha attraversato i muri lasciando affiorare evidenti macchie di umido e quando la pioggia è stata più insistente l’intonaco delle pareti ha cominciato a staccarsi. Emblematico l’episodio di una famiglia che durante il pranzo si è vista crollare sulla tavola i calcinacci con il rischio che qualcun potesse farsi male. “E’ stato assurdo- raccontano- all’improvviso si sono staccati dal soffitto pezzi di intonaco che sono finiti sulla tavola. Qualcuno direbbe che non è nulla di ché ma noi ci siamo spaventati e con il tempo sono comparse anche le prime crepe nei muri”. Eppure si tratta di alloggi nuovissimi, realizzati di recente con i fondi regionali per i quali proprio il Comune di Brindisi aveva chiesto che una parte fossero destinati alle famiglie di Parco Bove, 28 in tutto, che non erano riuscite ad avere prima una sistemazione dignitosa. Per la costruzione sono stati utilizzati i più moderni accorgimenti, inclusi quelli per il risparmio energetico. Si tratta, infatti, di un complesso composto da cinquanta appartamenti distribuiti in quattro edifici con case di diversa tipologia dai 45 ai 90 metri quadrati, alcune realizzate per ospitare famiglie che hanno componenti diversamente abili. Sui terrazzi sono stati, come dicevamo, installati i pannelli fotovoltaici per il riscaldamento dell’acqua ed i solai dotati di cappotto termico, al fine di garantire un notevole risparmio energetico ed evitare l’ inquinamento atmosferico. A rendere tutto più confortevole anche una piazzetta attrezzata con altalena per bimbi diversamente abili, uno scivolo e persino un campo da basket. La piazzetta è stata intitolata a Sandro Pertini, simbolo di legalità. Se per qualcuno poteva sembrare un sogno, per altri è diventato un incubo. A fronte di una casa popolare nuova, in teoria dotata di tutti i confort, gli inquilini pagano un canone di locazione che va dai 55 ai 350 euro. Il costo varia a secondo della fascia di reddito e dei componenti del nucleo famigliare. “Non siamo certamente qui gratis- dice Maria- eppure i vantaggi non ci sono visto che spesso paghiamo di tasca nostra i danni che saltano fuori. Il Comune ogni volta che è successo qualcosa è stato avvertito, ma finché interviene ci vuole tempo e quando si tratta di interventi grossi ci dice che è necessario imballare tutto e lasciare casa libera. Ma come si fa? Dove dobbiamo andare?”. Il Comune di Brindisi lo scorso anno, a seguito dei primi incidenti aveva aperto un’indagine sulla esecuzione dei lavori e sulla tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione delle palazzine. L’Ufficio tecnico aveva inoltrato anche una lettera di contestazione alla ditta esecutrice che era subito intervenuta per il ripristino dello stato dei luoghi. Nonostante questo i mesi passano ma le criticità restano ed i problemi pure. Ad esempio gli infissi in molte camere si sono gonfiati e staccati dalle pareti come se avessero subito una pressione interna, senza dubbio anomala. Vi sono intere stanze dove l’intonaco non c’è più, il soffitto è spoglio. Per non parlare del danno maggiore , quello costituito dai mobili oramai marci. Si tratta di mobili nuovi acquistati dagli inquilini poco prima del trasloco. “Quando ci hanno assegnato le case ovviamente le metrature erano diverse da quelle delle baracche in cui abitavamo così abbiamo dovuto cambiare tutta la mobilia- raccontano- molti di noi hanno fatto dei prestiti per poterla acquistare. Mobili nuovissimi, quindi, che però sono già da buttare. Quando qualche settimana fa abbiamo visto le macchie di umido sul muro ed abbiamo provato a spostarli per vedere cosa stava succedendo oramai il danno era fatto. Una cassettiera intera sul retro è tutta marcia, l’acqua se la è mangiata, è nera e i pannelli si sono staccati. Insomma non si può recuperare ed anche se fosse o mettessimo altri mobili nuovi, questa è la fine che farebbero: spazzatura”. L’esasperazione tra queste persone è tanta, le ripetute riunioni condominiali non sembrano risolvere nulla e né tanto meno i richiami al Comune di Brindisi, le cui lungaggini burocratiche sono notorie. Intanto queste famiglie continuano a combattere sperando che arrivi la bella stagione e con le temperature più alte si possano riassorbire le infiltrazioni e l’umido. Senza contare che in questi condomini abitano persone anche con una salute precaria a cui di certo non fa per nulla bene vivere in queste condizioni. E’ vero i tempi di Parco Bove e delle baracche sono lontani ma qualcuno addirittura li rimpiange e se non fosse che oramai di quelle case non resta più nulla forse qualcuno, a quest’ora, sarebbe tornato a viverci. “Ci sentiamo presi in giro- dicono- perché quello che dovevano fare non l’hanno fatto. Perché i danni ce li stiamo piangendo noi e perché tra un mese si vota per il Comune e già sei candidati si sono presentati qui per fare campagna elettorale. Ma noi li abbiamo cacciati. Ma che pensano, che siamo stupidi?”.
Lucia Pezzuto per IL7 Magazine
SAREBBE VERAMENTE SERIO ACCEDERE ALLE CONTESTAZIONI FATTE DALL’UFFICIO TECNICO0 DEL NOSTRO COMUNE DI BRINDISI ALLA DITTA ESECUTRICE DELLE COSTRUZIONI DEGLI IMMOBILI CHE HANNO RISANATO IL PARCO BOVE E VERIFICARE LE CONTESTAZIONI E L’AVVIO DELL’ESERCIZIO DEL RISARCIMENTO DANNI PER ESECUZIONE DEI LAVORI NON A REGHOLA D’ARTE.I CITTADINI HANNO QUESTO DIRITTO PER ACCEDERE AGLI ATTI E LO ESERCITINO PURE CON FIDUCIA.