BRINDISI- Opere non autorizzate su suolo demaniale con vincolo paesaggistico, scatta il sequestro nella spiaggia pubblica di Cala Materdomini. Ancora guai per il gestore del punto ristoro di Seaty Beach , la spiaggia pubblica creata dal Comune di Brindisi per i cittadini. Ieri mattina la Guardia di Finanza durante un controllo ha rilevato una serie di opere edilizie non autorizzate su suolo demaniale , tra l’altro sottoposto a vincolo paesaggistico. Secondo i rilievi della Guardia di Finanza di Brindisi è stata realizzata una pavimentazione in basolato proprio sulla spiaggia ed apposti dei massi di pietra nei pressi della passerella che da accesso al mare per una lunghezza, fronte mare, di 150 metri. Le opere, sempre stando a quanto verificato dalla Guardia di Finanza, sono state realizzate senza autorizzazione alcuna visto che insistono su un’area demaniale per la quale la concessione è del Comune di Brindisi , non solo sempre l’area è sottoposta a vincolo paesaggistico. Ieri mattina le Fiamme gialle hanno apposto i sigilli e sequestrato le aree interessate dalle violazioni. Al momento, quindi, quelle aree non possono essere utilizzate, per lo meno sino a quando non si provvederà alla bonifica ed al ripristino dello stato dei luoghi. Durante le ispezioni delle Fiamme gialle erano presenti anche i tecnici del Comune di Brindisi. Non è la prima volta che al gestore del punto ristoro vengono contestate le violazioni. Da quando il Comune gli ha affidato il servizio puntualmente, ogni anno, poco prima dell’apertura della stagione estiva, vengono evidenziate delle irregolarità. Era esattamente aprile 2022, quindi un anno fa , quando la dirigente del settore Urbanistica del Comune di Brindisi, Marina Carrozzo, scriveva nell’ordinanza di sospensione dei lavori: “è stata rilevata l’esecuzione di opere in assenza di titolo abilitativo, in difformità dal Progetto datato agosto 2021 per l’Intervento di riqualificazione e messa in sicurezza geomorfologica di Cala Materdomini ex spiaggia Ufficiali, ad opera dell’assegnatario della struttura presente sull’area interessata, sig. Moscatelli Elia. Le opere rilevate consistono in: realizzazione su fronte strada, di recinzione con struttura con pali in legno intervallati e chiusura con elementi di canna, la cui altezza totale è pari a mt 2,20 e interessano una lunghezza lungo la strada di mt 70,00; realizzazione nella zona antistante il chiosco, in sostituzione del ghiaino previsto dal progetto, di un prato verde sintetico trattenuto al suolo con pietre di modesta grandezza disposte a “cornice” lungo il perimetro, su un’area di circa 445,00 mq. Altra zona laterale adiacente il mare risulta sistemata con prato verde sintetico per una superficie di mq 98,00; Realizzazione di copertura della parte di porticato prospiciente il mare, con telo plastificato bianco; Posizionamento nell’area in concessione di sei gazebo con struttura in legno e copertura con telo plastificato bianco. Le suddette opere sono da considerarsi abusive in quanto prive di titolo abilitativo alla loro esecuzione ed in assenza di Autorizzazione Paesaggistica. Sono in contrasto con quanto previsto dal progetto redatto e realizzato dal Comune di Brindisi”. Esattamente come oggi, le opere non autorizzate misero a rischio la stagione. Ma anche a luglio 2021, sempre a carico dello stesso gestore , fu sequestrato il chiosco bar posizionato sull’area demaniale. In quel caso l’operazione fu condotta dai militari della Sezione Polizia Marittima della Capitaneria di Porto, il personale della Polizia Locale di Brindisi, con il supporto dei militari della Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Brindisi, anche qui l’opera era stata realizzata in assenza di titoli autorizzativi, in particolare senza titolo concessorio, su un’area demaniale marittima di circa 70 metri quadri. L’intera struttura era composta da un chiosco in legno utilizzato per la somministrazione di alimenti e bevande, da un gazebo in metallo con copertura in tela e da una pedana in legno. Il sequestro operato dalla Guardia di Finanza ieri, 22 marzo, è legato, quindi, ad opere edilizie che si sarebbero potute realizzare solo con le dovute autorizzazioni e per conto del Comune di Brindisi , reale concessionario dell’area demaniale. Il gestore del punto ristoro non aveva, quindi, alcuna competenza in merito ma piuttosto ha a suo carico semplicemente i servizi di ristorazione ed intrattenimento. La gestione di questi servizi è stata affidata attraverso avviso pubblico pubblicato il 20 maggio 2021 ed ha visto la partecipazione di 13 soggetti. Di questi si è classificato primo Food e Beverage di Elia Moscatelli, il titolare del Bar Eden a Bozzano e di due ristoranti a Corso Roma. Oltre a lui ha presentato un’offerta anche suo figlio. Padre e figlio si erano già aggiudicati in passato i chioschetti comunali di via Americo Vespucci al quartiere Casale. A questi avevano poi rinunciato in quanto lo avevano considerato un investimento poco conveniente. Stando al bando il gestore aggiudicatario dei servizi si sarebbe dovuto occupare del punto ristoro, quindi del bar e del ristorante, ma anche di organizzare eventi e attività di intrattenimento. Senza alcun limite. Moscatelli si è aggiudicato la gara con una proposta di 41mila euro all’anno. Secondo classificata l’Ati 0831 srl- Nita risto srl- Pro loco Brindisi con 40555euro, terza l’Ati Ldl service srls con Med service srl (40200). Hanno presentato un’offerta anche New Eden srl (35100 euro), Beach one (35mila euro), Ferrante Aporti (29999 euro), Enoteca Spinelli Fedele (29800 euro), Tabaccheria Riv 73 di Fiorentino Giulio (21mila euro), Villa Giovanni srl di Mesagne (15mila euro), ditta Vista mare (15mila euro), Love Garden group srl di Mesagne, l’Ati Renna Massimo, Bagnato group, Costruzioni di Bagnato Gianfranco (12101 euro) e Pal & Pal srl (10500 euro). Nell’avviso pubblico l’amministrazione comunale ha specificato che l’accesso alla spiaggia da parte degli utenti deve essere libero e gratuito. Mentre nella concessione rientrava il punto ristoro con annessi servizi igienici e le pertinenze di diversa superficie e porzioni di terreno. La concessione ha una durata di tre anni a far data dal verbale di consegna delle aree, in parole povere scadrà il ad agosto 2024. Il concessionario all’atto della presa in consegna le aree oggetto di concessione ha anche avuto beni mobili e immobili, impianti tecnologici, sistemi di video sorveglianza, installati a cura del Comune di Brindisi. A lui, però, spettava il compito di custodire i beni, utilizzandoli in conformità alla loro destinazione e funzione, nonché a sostituirli, a propria cura e spese, in caso di deperimento e rottura e a restituirli al termine della concessione. Inoltre sempre il concessionario, per l’intera durata della concessione, doveva garantire la vigilanza e la guardiania nonché la pulizia giornaliera dell’arenile di Cala Materdomini; pulizia giornaliera e manutenzione dei servizi igienici, dei manufatti comunali, degli impianti tecnologici e delle aree a verde. Tra gli oneri del concessionario anche l’allestimento dei contenitori a disposizione del pubblico per la raccolta differenziata di carta e cartoni, vetro e lattine, plastica, rifiuti organici e indifferenziati. A corredo di questo anche l’attivazione di un info point, con presidio per un minimo di 8 ore al giorno nei mesi di luglio e agosto e con presenza di personale con conoscenza della lingua inglese. L’avviso pubblico ha previsto anche la programmazione di attività turistiche giornaliere, principalmente legate alla fruizione del mare come vela, kayak, windsurf, educazione, kite, immersioni subacquee, almeno per i mesi di luglio e agosto; l’attivazione di connessione wi-fi; la programmazione di attività culturali ed esperienziali, come concerti al tramonto, esperienze all’alba, performance teatrali, presentazioni di libri. L’idea del Comune era quella di rendere fruibile la spiaggia anche durante i mesi non estivi, destagionalizzando il turismo. Al momento, tuttavia, le attività sono ferme ed al netto di questi intoppi, quale il sequestro operato ieri, la spiaggia di Cala Materdomini sembra aspettare la bella stagione prima , si far per dire, di aprire i battenti.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
Comunque le pietre vicino al terrapieno non erano brutte e preservavano dalla caduta di terra in caso di pioggia. Le chianche vicino al bar servivano per non camminare sul pietrisco ed erano solo appoggiate
Parchi vandalizzati, spiagge alla mercé dei soliti noti, strade dissestate e ridotte a un letamaio, movida fuori controllo e SENZA CONTROLLI, traffico e parcheggi da incubo… qualcuno sa dirmi da quanti mesi ad esempio non viene spazzata via Dalmazia, davanti agli ambulatori della ASL, una vergogna impresentabile? E le vie del centro, sono mai state lavate? Cosa prevede il capitolato con la ditta incaricata? Chi controlla? C’è spazzatura ovunque, ai bordi delle strade, al centro come in periferia, cartaccie, mozziconi, lattine e bottiglie… forse è da qui si deve cominciare!
Errare è umano. Perseverare è diabolico
…ma cosa si può dire ancora???
Forse perché c’è stata poca, pochissima attenzione???
… e stamo freschi…!!!
Andate anche sul litorali Lizzano pulsano anno spianato anche le dune .e fatti dei locali come bar e ristorani
ma…durante i lavori; nessuno mai è andato a verificare?
I controlli si fanno prima e non dopo che si commettono gli abusi, ma siccome interessano solo le sanzioni si procede così.