Per manager e politici: “Ecco un libro da leggere”

INTERVENTO/Giorni fa rimettevo a posto la mia libreria: un centinaio di libri e manuali di management, utilizzati  in tanti anni di lavoro. Ho ritrovato così, tra gli altri, uno che avevo perso di vista, dimenticato: “Gesù come manager”, un piccolo libro, in edizione economica, che starebbe bene  nella tasca della mia giacca, scritto da Bob Briner, uomo di affari statunitense e  pubblicato in Italia per la prima volta nel 1997 nella collana Oscar Mondadori. Chissà perché ho deciso di rileggerlo, trovandolo alla fine, ancora una volta,  semplice ed  illuminante.

Nessuno, prima di Bob Briner, aveva considerato l’azione di Gesù di Nazareth sotto il profilo  manageriale. Eppure la Chiesa da lui fondata è una “ organizzazione”  che non ha paragoni nella storia dell’uomo: sopravvive da oltre duemila anni, ha miliardi di seguaci, gran parte dei  quali vi aderiscono con devozione, si articola in pochi livelli gerarchici (teoricamente solo tre: vescovi, presbiteri, diaconi). Nessuna organizzazione civile o statale può vantare altrettanti meriti e risultati.

Non voglio togliere a chi  volesse il  piacere di leggere per intero “ Gesù come manager “ . Impiegherebbe poco più di un’ora. Penso tuttavia possa essere utile per qualcuno anticiparne alcuni  passi, quelli  per me più stimolanti e significativi .

Costruite un progetto. Gesù aveva un progetto e lo perseguì rigorosamente . Nulla lo scoraggiò. Sapendo che tale progetto doveva giungere a compimento a Gerusalemme , e  proprio lì gli sarebbe stato chiesto il sacrificio finale, proseguì nel suo cammino e la raggiunse. Era determinato, quali che fossero le conseguenze, sarebbe andato a Gerusalemme ed avrebbe portato a termine il suo piano .

Siate preparati . La preparazione di Gesù per compiere la sua “missione” non ebbe un vero inizio : esisteva da sempre. Se si considera  però il problema dal punto di vista umano e cronologico, Gesù si preparò per “trent’anni” prima di mettere in atto il suo progetto .

Scegliete bene i vostri collaboratori . Gesù  scelse uno per uno i suoi discepoli, e lo fece con attenzione. E’ vero che uno dei dodici lo tradì. Ma è ”umanamente” impossibile a scegliere collaboratori giusti, undici volte su dodici .

Mettete alla prova i vostri collaboratori .  Gesù lo fece con ottimi risultati , quando li inviò due a due, da soli,  ad annunziare il regno di Dio e “tornarono molto lieti “.

Valutate i vostri collaboratori . Gesù valutò continuamente i suoi discepoli. : voleva capire se davvero comprendevano tutto ciò  che stava tentando di insegnare loro . Lo fece ponendo domande , e continuò a farlo per tutto il tempo che passò sulla terra .

Sostenete i vostri collaboratori . Gesù difese sempre i suoi discepoli quando i farisei li criticavano. Sapeva di essere lui il vero obiettivo del loro disprezzo. Il fatto che il maestro li difendesse creò fra i discepoli un’atmosfera di serenità.

Mantenete il contatto con le persone . Gesù ebbe a che fare con persone dei più diversi strati sociali . Parlò con i grandi del suo tempo ma scelse fra i più umili i suoi più intimi compagni di viaggio.

Mangiate con la truppa .  Gesù fece del pasto un momento particolare del suo rapporto con i discepoli. Il consumo del cibo in comune è presente  nella maggior parte delle sue  apparizioni dopo la resurrezione . Furono momenti  importanti  per la condivisione dei suoi pensieri e della sua visione salvifica .

Servitevi di un sano rimprovero .  Gesù  riservò  i rimproveri più severi ai farisei , orgogliosi ed arroganti , ma anche ai suoi più intimi discepoli quando i  loro comportamenti  tradivano orgoglio e arroganza .

Attenti agli adulatori .  Gesù allontanò sempre gli adulatori ipocriti ed accettò invece con gentilezza le lodi sincere . Quando un giovane ricco volle chiamarlo “maestro buono “ lo blocco subito perché lo sapeva poco  sincero .

Scoraggiate i maneggi per procurarsi un buon posto. Gesù tagliò corto con questo tipo di discussioni  affermando “ Chi tra voi è il più importante  diventi come il più piccolo; chi comanda diventi come quello che serve”.

Non indorate la pillola . Più volte Gesù parlò ai suoi discepoli dei giorni estremamente difficili che li attendevano. Non promise mai un facile cammino per stimolarli o motivarli . Ed essi compirono ugualmente opere grandiose.

Mantenete un poco di umiltà . Un modo per evitare di cadere nella trappola dell’arroganza del successo e del potere è avere in mente l’immagine di Gesù , figlio di Dio , inginocchiato davanti ai suoi discepoli intento a lavare i loro piedi .

Lasciate che siano i vostri risultati a parlare per voi . Giovanni il Battista  mandò  i suoi discepoli da Gesù per chiedergli : “ Sei tu colui  che deve venire oppure dobbiamo aspettare un altro?”. Gesù avrebbe potuto rispondere con sdegno , fare appello al suo passato. Disse invece : “ Andate a raccontare a Giovanni quello che avete visto ed udito : i ciechi vedono , gli zoppi camminano , i morti risorgono, la salvezza viene annunciata ai poveri  “  .

Mantenete la calma nella tempesta . In tutte le occasioni Gesù mantenne  la calma, anche in quelle più drammatiche del  tradimento , dell’arresto , del giudizio sommario e dell’ingiusta condanna.

Terminata la lettura,  nel conservare il piccolo manuale di Bob Briner ho evitato, questa volta, di sommergerlo con altri testi di management più noti . Personalmente potrò farne ancora un uso molto limitato, forse lo regalerò ad un giovane capace che inizia la sua carriera nel mondo del lavoro o della politica . Non potrò infine evitare di riconsiderare in che misura i miei “rari successi” siano stati determinati dall’adozione consapevole o inconsapevole di quegli insegnamenti di  Gesù di Nazareth , e quanti più “numerosi  fallimenti “  dall’averli trascurati o  smarriti …..

Giuseppe Antonelli

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