BRINDISI- «La legge sull’Autonomia Differenziata rischia di fare a pezzi l’Italia». Il grido d’allarme ha unito molti esperti ed attori sociali in queste settimane nelle quali il Governo ha avanzato a passi rafforzati per la approvazione del Disegno di Legge sulle Autonomie Differenziate. Tra i principali protagonisti di tale presa di posizione «a tutela della unità del Sistema Paese» vi è stato il Segretario Generale Nazionale della Uil Pierpaolo Bombaridieri. «Guardiamoci intorno: le diseguaglianze sono già tante e con questo pessimo intervento si continua a dare di più a chi già ha tanto e togliere a chi ha meno. Così non ci stiamo. Siamo stanchi di assistere al Nord che ingrassa a spese del Sud. Spetta alla politica correggere queste distorsioni». Queste le sue parole sui social e sulla stampa nazionale che il Coordinamento Territoriale della Uil di Brindisi condivide e rilancia convintamente.
Chi vive al Sud patisce ogni giorno ed in tutti i campi le disuguaglianze di opportunità e risorse che da decenni bloccano il pieno sviluppo di questo territorio. Il Sindacato lo sa bene conoscendo da vicino le vertenze, le lotte e le speranze di maestranze e lavoratori che ogni giorno pagano sulla propria pelle, e su quella delle proprie famiglie, le conseguenze di un Paese a due velocità. Niente di più deleterio per un territorio come Brindisi che da decenni vive contraddizioni frutto di scelte nazionali – e non di certo regionali – fra tutte quelle in materia di politica industriale ma anche sulla organizzazione di servizi ed Enti strategici sottratti deliberatamente a Brindisi. Solo una visione Nazionale, con il raffronto costante con i Territori Locali, potrà risolvere quanto precedenti scelte Nazionali hanno causato. Le risorse economiche che verranno meno a Brindisi con le Autonomie Differenziate toglieranno a chi già oggi ha di meno ed ha più bisogno. Questa non è equità ed unità nazionale.
Non solo Brindisi. «Gli esempi si sprecano – ha fatto sapere sempre il Segretario Bombardieri in una intervista – a Crotone solo cinque bambini su cento hanno un posto assicurato negli asili nido, a Bolzano lo hanno sette su dieci». O ancora in Sanità dove «sono numerose le ombre anche in Regioni considerate virtuose: in Veneto e Lombardia la sanità territoriale, quella che avrebbe salvato molti nella fase acuta della pandemia, di fatto non esiste e le strutture private hanno fagocitato il Pubblico».
Oltre al Sindacato ad allertare sul rischio di Autonomie Differenziate vi sono anche i dati analitici: la Fondazione Gimbe ha di recente previsto che la Legge peggiorerà l’equilibrio del Sistema Paese.
La Uil di Brindisi esprime preoccupazione per le conseguenze che le Autonomie Differenziate avranno per il Sud Italia ed in particolare per Brindisi e per il suo Sistema economico e sociale. Questa città ed il suo territorio hanno bisogno di una maggiore presenza dello Stato, in termini di risorse e di scelte strategiche, e non di una sterile delega alle Regioni le quali, come nel caso specifico delle «Puglie», racchiudono in sé una molteplicità di identità ed esigenze molto variegate fra i diversi ambiti territoriali. «Autonomia» da queste parti significherebbe parcellizzare e mettere in competizione una contro l’altra le varie zone di Puglia: occorre una regia, una strategia e delle risorse nazionali – che guardi alto oltre i territori – per uscire fuori dalla marginalità.
Per tutte queste ragioni la Uil di Brindisi torna a rivolgere il proprio appello a tutti gli attori sociali del territorio brindisino perché si possa #ProgrammareOltreEmergenze.
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